Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Unesco, Bulgarini assicura «Al lavoro fin da subito»
«Non aspetteremo luglio». E critica l’urbanista Leder
«Non staremo ad aspettare: abbiamo intenzione di lavorare come se le raccomandazioni scritte nel rapporto dagli ispettori fossero quelle ufficiali, di cui discuterà l’Unesco a Cracovia a luglio». Il vicesindaco di Vicenza Jacopo Bulgarini d’Elci torna sulla relazione stilata da Icomos inerente la missione ispettiva fatta a fine marzo. Un testo di 67 pagine che riporta quanto verificato da due ispettori, dopo le denunce giunte a Unesco da alcuni comitati sullo stato del sito patrimonio dell’umanità di Vicenza e delle ville palladiane. «La tesi che nella relazione viene sconfessata – spiega Bulgarini d’Elci – non è quella del Comune: i danni che sono stati fatti al sito ci sono e sono significativi, ma riguardano progetti che questa amministrazione ha già trovato», ovvero il complesso di Borgo Berga e la base militare statunitense Del Din, sui quali la relazione è molto critica. L’altro «punto nero» segnalato dai comitati all’Unesco è il progetto per la fermata e il passaggio dell’alta velocità/capacità a Vicenza. «Sulla Tav, progetto su cui questa amministrazione è pienamente responsabile, c’è il via libera degli ispettori» continua il vicesindaco, che ha una visione differente rispetto a quella delle associazioni critiche con la gestione del Comune sui beni.
L’urbanista vicentina Francesca Leder, che segnalò il problema Vicenza (tutto il complesso di Borgo Berga, base americana Del Din e Tav) all’Unesco, ha delle perplessità sulla relazione per alcuni contenuti che contengono errori, tanto da aver chiesto agli uffici parigini di Parigi se quel documento sia definitivo. In realtà ci sono alcuni errori fattuali nel testo, come segnalato già dal Comune a pagina 4 dove, in riferimento al progetto del Parco della Pace, si parla «di base “non accettabile” per una pianificazione più dettagliata» mentre la versione corretta è «accettabile». Per Leder, comunque, il vicensindaco sta «usando la relazione come grimaldello politico», perché ha affermato che in base al rapporto degli ispettori «Vicenza non verrà inserita nella lista dei beni patrimonio dell’umanità a rischio». «È impossibile che con un rapporto di questo tipo Vicenza possa uscire dall’Unesco – chiarisce Bulgarini d’Elci –. Se gli ispettori avessero avuto anche un grammo di dubbio su questo l’avrebbero scritto, invece non c’è».
A luglio nella seduta plenaria dell’Unesco a Cracovia verrà portato anche il report su Vicenza e ci sarà l’ufficialità su cosa è possibile fare per migliorare la situazione. «Ci sarà da lavorare, anche con l’apporto costruttivo dei comitati. Bisognerebbe gioire tutti per il fatto che dal rapporto emerga che Vicenza non verrà inserita nella lista dei beni a rischio, è una buona notizia che non deve essere vista con ostilità».