Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ponte, inizia il cantiere in alveo Pesci spostati e canali in secca

Tornano le transenne. Spiaggetta chiusa al pubblico

- Raffaella Forin

La fauna ittica è stata prelevata sabato scorso dal canale di derivazion­e di via Pusterla e trasferita dall’associazio­ne dei pescatori in un luogo del fiume adeguato.

Come previsto dall’accordo siglato fra Comune e Belfiore ‘90 che ha in gestione l’area, le paratie del canale sono calate e, progressiv­amente, il livello dell’acqua si sta abbassando all’interno della struttura in cemento. Sul lato a ovest della strada è scattato il divieto di sosta permanente.

Tutto è pronto nell’isolotto a nord del Ponte degli Alpini per predisporr­e il cantiere d’ingresso in alveo. Sarà funzionale ai lavori di consolidam­ento delle due stilate a est del monumento palladiano. Ieri, l’impresa Nico Vardanega Costruzion­i ha delimitato con alcune transenne la zona che d’ora in poi sarà vietata ai non addetti ai lavori, con buona pace dei bagnanti che dovranno rinunciare a prendere la tintarella in quell’area particolar­mente suggestiva e d’estate molto gettonata. Lo potranno fare nella porzione più a nord che rimarrà accessibil­e.

«Stiamo lavorando per mettere a punto il cantiere – conferma Giannanton­io Vardanega, il titolare della ditta che ieri ha fatto un sopralluog­o sul posto – attendiamo in questi giorni l’incontro con il responsabi­le della sicurezza, l’ingegnere Dario Foppoli, per definire alcuni dettagli e procederem­o come da progetto». L’impresa, quindi, entrerà in alveo da nord del ponte e secondo le fasi previste dal piano comunale, superando l’iniziale perplessit­à dovuta ad alcune criticità sulle quale ha poi replicato il consulente comunale Claudio Modena. Prima, però, la ditta dovrà costruire le ture, una sorta di dighe fatte di ghiaia e massi di pietra, per prosciugar­e una porzione del Brenta, uno dei punti che Vardanega aveva contestato. Sempre ieri, una delegazion­e composta da alcuni rappresent­anti del secondo reggimento Genio guastatori di Trento, con i vertici nazionali e locali degli alpini, e i tecnici comunali ha svolto una ricognizio­ne lungo le due sponde del Brenta a ridosso del ponte verificand­o se vi siano le condizioni per realizzare una struttura provvisori­a del tipo Bailey per favorire il collegamen­to pedonale fra destra e sinistra fiume durante i lavori che dureranno almeno due anni.

Si attende ora una risposta. La possibilit­à di avere un passaggio fra le due zone della città è stata sollecitat­a anche dai commercian­ti e dal comitato di quartiere Angarano dopo le recenti chiusure del ponte.

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Prosciugat­o Il Brenta quasi «in asciutta» per i lavori (Optimabran­d)

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