Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Città sicure, il piano veneto
Turismo, l’estate 2017 ha raggiunto numeri record. «Piazze e spiagge, gli stranieri vengono qui» Grandi eventi: tutte le misure. A Venezia 300 agenti per la Mostra del cinema. Controlli sui B&B
VENEZIA È l’estate dei record, con hotel e camping «sold out» al mare e città d’arte prese d’assalto. Non è solo la bellezza a fare d’attrattore per i turisti stranieri, il Veneto è percepito come sicuro, lontana dal rischio attentati. Comuni, prefetture e questure si attrezzano per garantire la massima sicurezza, specie in manifestazioni che richiamano migliaia di persone. Blindati i festival e le sagre. In arrivo 300 poliziotti alla Mostra del cinema.
VENEZIA È l’annata dei record, quella con tutti segni «+» a fianco delle percentuali di arrivi e presenze. Ovunque ci si sposti in Veneto si incrociano decine, se non centinaia e migliaia, di turisti. Dalla montagna al litorale, passando per le città d’arte, i laghi e le terme, il 2017 sarà ricordato come l’anno da Guinness dei primati con, a oggi, un più 8 per cento di visitatori stranieri e 9 di italiani. Le bellezze artistiche e culturali, il mare e la montagna veneti sono sempre stati apprezzati fuori (e dentro) l’Italia ma ora c’è un quid in più: il Veneto è considerata una regione sicura, molto controllata e distante dal rischio terrorismo. E, per questo, è boom di turisti.
Nella sola giornata di Ferragosto, il litorale ha ospitato quasi un milione di persone, 600 mila in campeggi, case vacanze e hotel e altri 400 mila pendolari della «gita fuori porta». La parte del leone l’ha fatta, come sempre ad agosto, Jesolo. «Con il comandante dei vigili abbiamo calcolato 500 mila presenze - dice il sindaco Valerio Zoggia -, di cui 300 mila che dormono in una delle tante strutture cittadine». A Cavallino Treporti nei camping ci sono 65 mila posti, andati praticamente sold out questa settimana, e il sindaco Roberta Nesto stima una media di 100 mila «residenti estivi» nella cittadina che d’autunno si svuota e torna a poco più di 11 mila anime. «Ci sono 600 mila persone lungo l’alto Adriatico», dice Pasqualino Codognotto, coordinatore dei Comuni del litorale e sindaco di San Michele al Tagliamento, di cui Bibione è una frazione.
Non c’è città d’arte che non sia presa d’assalto dai turisti e non si tratta solo di Verona e Venezia, le due realtà che storicamente attraggono più visitatori. Giovani e famiglie sono anche a Padova (più 6,6 per cento d’arrivi da inizio anno) e a Vicenza che si aggiudica la maglia rosa per crescita della filiera turistica: più 13,9 per cento di arrivi e più 7,2 di presenze.
Sono numeri (e incassi) che fanno brindare le categorie come anche le amministrazioni, beneficiarie tutte dell’imposta di soggiorno ma che, al contempo, creano non poche preoccupazioni tant’è che tra venerdì e sabato, all’arrivo della circolare del ministero dell’Interno con l’invito ad irrigidire controlli e sicurezza dopo gli attacchi terroristici di Barcellona, quasi ovunque in Veneto si sono riuniti i Comitati di ordine e pubblica sicurezza (Cosp) per discutere di come agire nella quotidianità e in caso di manifestazioni ed iniziative pubbliche che attraggono migliaia di persone, dallo show delle Frecce Tricolori a Jesolo, ai dieci giorni della Mostra del cinema del Lido di Venezia, passando per l’Home Festival di Treviso ma anche per sagre e fiere (una su tutte, l’Antica fiera del Soco di Grisignano di Zocco nel Vicentino). Ovunque, che sia il Festival del Lido della Biennale, con decine di star hollywoodiane, o la più popolare festa berica «dei Oto» in Campo Marzo, sono state stabilite misure di altissimo livello: barriere anti-camion, zone rosse e controlli con metal detector come negli aeroporti.
La prossima settimana, a Venezia, si terrà un Cosp solo per le realtà balneari. «Abbiamo l’urgenza di capire come rendere più sicuri gli otto chilometri di via Bafile», spiega il sindaco di Jesolo. Lungo il litorale, dopo qualche anno di crisi per il calo di stranieri, sono tutti tornati. «È un effetto della crisi nordafricana, non è solo merito dei servizi che offriamo», spiega Confturismo del Veneto. Le spiagge egiziane non sono più ritenute sicure e, dunque, i russi e soprattutto i tedeschi (più 21,9 per cento dal 2016) sono tornati ad affollare le spiagge.
L’allerta sicurezza è ai massimi livelli - «più di così non possiamo fare», ha commentato all’indomani dell’attentato di Manchester il prefetto veneziano Carlo Boffi - ma c’è chi chiede di più. Residenti e albergatori di Venezia vorrebbero più controlli sull’extra-alberghiero, ossia a b&b, affittacamere e case turistiche. Il timore è che nelle strutture abusive si possano riparare malintenzionati. Il Comune ha introdotto un sistema di geolocalizzazione del ricettivo e in poche settimane sono arrivate centinaia di segnalazioni di alloggi, apparentemente privi di permessi, per turisti. L’amministrazione chiede a tutti di collaborare per porre freno a un fenomeno che potrebbe creare problemi di ordine pubblico.