Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
L’anno di Maria: Roveran nel film del regista Martone
L’attrice veneziana da domani sul nuovo set con Martone
E’tra le attrici italiane più richieste del momento. Versatile, coraggiosa, poliedrica, riesce a passare da un ruolo all’altro in un modo che conquista i registi e il pubblico. Maria Roveran, veneziana, da domani sarà sul set del film di Martone, in Salento. E in questo 2017 ha cinque film al suo attivo, più molto teatro e anche musica, con due dischi, uno già uscito «Alleprofondeoriginidellerugheprofonde» (alcuni brani sono diventati colonna sonora dei suoi film) e un altro in preparazione.
Parte il set del nuovo film con Martone: quale sara’ il tuo ruolo?
«Sarà un ruolo che mi impegnerà molto fisicamente - anticipa Maria Roveran - . Rappresenterà per me una arricchente esperienza formativa. Lavorerò a stretto contatto con artisti e danzatori italiani e internazionali sotto la guida di Mario Martone e della danzatrice e coreografa Raffella Giordano. A breve mi trasferirò con tutti i miei colleghi in un piccolo borgo in prossimità di Agropoli. Sarà un lavoro di ricerca fisica e vocale.
In «La Bambina Sintetica» di Karole di Tommaso, appena finito di girare, va in scena la storia di una coppia omosessuale e del loro bambino: cosa pensi del tema dei genitori gay?
«Sono stata felice di partecipare a questo lavoro, ho aderito a un progetto che con dolcezza, profondità e ironia cerca di non parlare di “etichette” sociali ma piuttosto di amore, oltre le definizioni di ciò che si ritenga accettabile, giusto, prevedibile e identificabile. Vorrei che finalmente si iniziasse a parlare di vita, di storie, di rapporti, di evoluzione umana, di gusti, di bellezza, di realizzazione di ciò che di profondo ci portiamo dentro. Questo ruolo mi ha donato tantissimo, mi ha permesso di approfondire questioni e dinamiche sulle quali troppo spesso si discute senza la dovuta conoscenza»
Sei considerata una delle attrici italiane di maggior talento: ti lusinga o ti spaventa?
«Conosco moltissimi attori di talento, giovani o con maggiore esperienza e poterli incontrare e conoscere è per me un privilegio. Sono felice che il mio lavoro venga riconosciuto. Vivo questo mestiere con semplicità, come una meravigliosa opportunità di ricerca di crescita professionale e spirituale. La paura c’è, per fortuna e anche un utile compagna di viaggio».