Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Droni e tecnologia in 3D Gli archeologi tornano al villaggio Bostel Scavi aperti ai visitatori
Nuovi scavi al villaggio del Bostel. E soprattutto tecniche all’avanguardia che permetteranno ai ricercatori di analizzare i reperti anche in 3D. Per il sito archeologico di Rotzo è un periodo di grandi novità. Pochi giorni fa Comune e Provincia hanno ottenuto l’approvazione dalla Regione per un investimento da 300 mila euro per coprire l’area di visita e per migliorare la viabilità della zona. Ora, per le casette che testimoniano la vita in un villaggio di tremila anni fa, inizia pure una nuova fase di scavo. Gli archeologi dell’università di Padova sono tornati infatti a Castelletto di Rotzo, dove si trova il sito, per avviare una campagna di lavoro, che sfrutterà anche nuove tecniche: «Grazie all’analisi delle immagini satellitari, ai rilievi con drone e alle prospezioni geofisiche abbiamo le idee molto più chiare su quali siano le zone più promettenti per indirizzare le ricerche», dichiara il professor Armando De Guio, direttore dei lavori che coinvolgono circa venti ricercatori dell’ateneo patavino e alcuni colleghi dell’università di Ferrara, che utilizzano il sistema «Stempa» (Scavo, telerilevamento, studio dei materiali e del paesaggio dell’altopiano di Asiago) progettato dal dottorando Luigi Magnini per la teleosservazione e la documentazione grafica e fotografica anche in tre dimensioni dei reperti. «Ma la nostra ricerca non è fine a se stessa - afferma Magnini - Vogliamo puntare sulla divulgazione dei risultati e il coinvolgimento della comunità locale». La campagna di scavo proseguirà fino al 7 settembre ed è aperta alle visite (dal lunedì al venerdì, 9-12 e 14.30-17).