Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

La verità del piccolo Alessio registrata dalle telecamere davanti ai magistrati

Ieri il piccolo è tornato a casa: ha saputo che tutta la famiglia è morta

- Beneduce

POZZUOLI (NAPOLI) Il piccolo Alessio Carrer, 7 anni, ha raccontato davanti alle telecamere dei magistrati napoletani quel che ha visto martedì, quando i suoi genitori, Tiziana e Massimilia­no e il fratello Lorenzo sono stati vittime di un tragico incidente nella Solfatara di Pozzuoli. Ieri è tornato a casa, a Meolo, accompagna­to dai nonni. E ha saputo che i suoi famigliari sono morti.

Gli hanno chiesto di raccontare per due volte che cosa è successo martedì mattina, quando nella Solfatara, davanti ai suoi occhi, sono scomparsi prima il fratello Lorenzo, poi il papà e infine la mamma. Alessio, che ha solo sette anni, è uno dei testimoni nell’inchiesta che porterà a chiarire perché tre persone sono morte in pochi minuti in un luogo frequentat­o ogni giorno da centinaia di visitatori.

Il primo racconto l’ha fatto poco dopo l’incidente al pubblico ministero di turno, Ilaria Mancusi Barone: proprio lì, nell’area vulcanica che la sua famiglia stava visitando, Alessio ha spiegato i fatti a modo suo. Per non mettergli ansia, il magistrato non gli ha fatto domande: si è limitato ad ascoltare i fatti così come il bambino li riferiva. Il secondo giorno il colloquio tra pm e piccolo teste è stato più articolato; è avvenuto in albergo, alla presenza di una psicologa e dei familiari di Alessio ed è stato anche filmato, per cristalliz­zare le dichiarazi­oni. Ora il piccolo è tornato a casa, a Meolo, in provincia di Venezia: ieri i nonni e gli zii, alla presenza di psicologi e assistenti sociali, gli hanno rivelato che i genitori Massimilia­no Carrer e Tiziana Zaramella e Lorenzo sono morti nell’incidente: un momento difficile, ma che non era più possibile rinviare. I familiari delle vittime torneranno a Napoli a giorni per consentire l’espletamen­to delle formalità burocratic­he in vista dell’autopsia.

Sul fronte delle indagini, gli agenti del commissari­ato di Pozzuoli continuano ad ascoltare le persone che hanno assistito alla tragedia e dato l’allarme. L’ipotesi di reato al momento è omicidio colposo plurimo, ma i magistrati hanno avviato verifiche a 360 gradi sulle attività e la gestione della Solfatara, che è proprietà di privati. Nelle prossime settimane la polizia controller­à il rispetto delle norme di sicurezza e di quelle specifiche sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, analizzand­o l’attività della società che, oltre alle visite, organizza eventi.

Gli avvisi di garanzia dovrebbero essere imminenti: un atto dovuto, anche per consentire lo svolgiment­o dell’autopsia sulle tre salme. Le notifiche non sono ancora avvenute per un motivo burocratic­o: il piccolo Alessio, parte offesa, ha diritto a ricevere l’avviso, che consente di nominare un esperto di fiducia per l’autopsia. Ma è evidente che, essendo un bambino, ha bisogno di un tutore: la nomina spetta al Tribunale di Venezia, nel cui territorio il piccolo risiede. Fino ad allora bisognerà attendere. I pm stanno scegliendo i profession­isti che li aiuteranno a sciogliere i molti dubbi.

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