Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Oic, sport e lealtà, in edicola il libro con il Corriere
Esce domani con il Corriere del Veneto il volume nato del Premio Civitas Vitae
«Gare, sport e altre imprese memorabili di nonni e nipoti». E’ il titolo del libro da domani in edicola insieme al Corriere del Veneto. Il volume raccoglie trenta racconti e poesie selezionati per il «Premio letterario Civitas Vitae», la cui premiazione è fissata domenica, alle 10.15, nell’auditorium Pontello del complesso «Civitas Vitae» della Fondazione Immacolata Concezione di Padova (via Toblino, info www.oiconlus.it). «Civitas Vitae» è un concorso letterario che festeggia il traguardo della decima edizione ed è organizzato nell’ambito delle attività di promozione di una nuova cultura della longevità sviluppate dalla Fondazione Oic insieme alla sezione padovana della Società Dante Alighieri, a Cleup Editrice e al Corriere del Veneto. Dopo il tema del viaggio e quello del cibo e della convivialità, la giuria presieduta anche quest’anno dalla scrittrice Antonia Arslan ha lanciato a gennaio un argomento che trova riscontro nell’attualità, ma che allo stesso tempo richiama valori, tradizioni ed esperienze senza tempo. Lo sport è infatti portatore di valori come tolleranza, solidarietà, appartenenza e lealtà, ma è anche tempo privilegiato di conoscenza di se stessi e degli altri, di relazione e apertura a una visione integrale dell’uomo, divenendo il luogo in cui si crea complicità tra persone diverse, appartenenti a generazioni anche molto lontane tra loro. Inoltre lo sport come mezzo di diffusione di una cultura dell’inclusione, della valorizzazione delle differenze e del superamento dei limiti fisici e psicologici, è un tema particolarmente vicino alla Fondazione Oic, cresciuta con Angelo Ferro, scomparso l’anno scorso. «Con questa edizione aggiungiamo un importante tassello all’affresco relazionale tracciato nell’ultimo decennio — sottolinea Antonia Arslan —. Sfogliando le pagine del libro si passa dalle lucide sentenze, spesso di disarmante tenerezza, di un ultra-novantenne, alla freschezza della scoperta del mondo di un giovanissimo. E da un testo intriso di pacata malinconia al brioso resoconto di un allegro ritrovarsi fra nonni e nipoti, per quella misteriosa trasmissione dei saperi che spesso avviene proprio attraverso il fare insieme qualche cosa, con impegno condiviso e rasserenante».
Tra i molti elaborati pervenuti, trenta tra racconti e poesie sono stati selezionati dalla giuria per essere pubblicati nel libro da domani in edicola con il Corriere del
Veneto e impreziosito dalle presentazioni di Andrea Cavagnis, presidente della Fondazione Oic, della stessa Arslan, di Luisa Scimemi di San Bonifacio, presidente emerita della Società Dante Alighieri-Comitato di Padova, di Alessandro Russello, direttore del Corriere del Veneto, e di Ambrogio Fassina, presidente Cleup. «Nel corso di questi dieci anni — spiega Cavagnis — abbiamo affrontato, attraverso il premio, tematiche molto diverse, toccando di volta in volta le corde della memoria, del vissuto individuale, del rapporto con gli altri e con la società. Abbiamo iniziato nel 2008, chiedendo ai nostri ospiti, ai loro familiari e a tutte le persone che fanno parte di Oic di scrivere una poesia per i loro nipoti, per trasmettere l’esperienza e i saperi di una vita. Ne è nato un libro che racchiude lo spirito e il senso di un’iniziativa destinata a durare a lungo: valorizzare il potenziale creativo e la ricchezza del vissuto delle persone longeve».