Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Nasce la nuova grande società idrica «Riusciremo a contenere le tariffe»

Fusione entro l’anno tra Acque Vicentine e Avs: 70 milioni di fatturato, 69 comuni uniti

- Gian Maria Collicelli

VICENZA L’obiettivo è arrivare alla nascita della nuova società «entro fine anno». Il che significa che per il 2018 i cittadini di 69 Comuni dovranno fare i conti con un nuovo gestore dell’acqua, dal nome ancora da trovare ma con origini ben note: Acque Vicentine e Avs (Alto vicentino servizi). Le due società stanno per convolare a nozze per una fusione che porterà alla creazione di un’unica realtà da Posina a Vicenza.

In una stagione in cui la parola «aggregazio­ne» è sulla bocca di molti, sul fronte del servizio idrico si procede in modo molto più spedito rispetto al settore energetico. Lontano dai riflettori - tutti per l’unione societaria ancora ipotizzata fra le multiutili­ty dell’energia Aim (vicentina) e Agsm (veronese) - negli ultimi nove mesi si è infatti tracciata la strada per la fusione fra Acque vicentine e Avs. E nei giorni scorsi sono stati compiuti gli ultimi atti che avvieranno l’iter formale di approvazio­ne da parte dei soci delle due realtà, che ora vedono il traguardo avvicinars­i: «Entro fine anno - dichiara il presidente di Acque vicentine, Angelo Guzzo - contiamo di completare tutti gli aspetti formali e dunque avviare la nuova società in modo operativo già per i primi mesi del 2018».

I numeri dell’operazione sono degni di nota. Innanzitut­to il concambio: le quote della nuova società andranno per il 52% ad Acque vicentine e per il 48% ad Avs. La fusione potrà portare alla nascita di una realtà da oltre 70 milioni di fatturato, con circa 300 dipendenti e di proprietà di 69 soci, che non sono altro che i 69 Comuni dove operano le due aziende (38 per Avs e 31 per Acque vicentine). In questi territori la nuova società gestirà 7600 chilometri di acquedotto e fognatura, con un bacino di 550 mila abitanti serviti e una mole di investimen­ti che si aggira attorno ai 30 milioni all’anno. Dunque, molto di più delle due singole società, che sul capitolo investimen­ti riservano ad oggi quasi 15 milioni (Acque vicentine) e 12 milioni (Avs). «Questo è uno dei punti forti della fusione - afferma il presidente di Avs, Giovanni Cattelan - perché ci permetterà di sostenere importanti investimen­ti nel settore di ricerca e sviluppo». Nei piani dei due gestori del servizio idrico, la fusione porterà a circa 7 milioni di risparmi fino al 2022, oltre a «un maggiore contenimen­to delle tariffe». Che però non significa riduzione: «Riusciremo a contenere gli aumenti - spiega Guzzo - rispetto all’andamento nazionale».

Dal punto di vista della gestione, la nuova società si porterà in dote le caratteris­tiche delle due realtà attuali: «Il peso dei Comuni nella società precisa Cattelan - sarà pari al numero di abitanti, con un occhio di riguardo ai territori minori». A guidare la società è previsto un consiglio di amministra­zione a 5 membri, di cui 3 nominati dai 10 Comuni che contano il 50% (+ 1) degli abitanti totali, e gli altri 2 membri riservati ai Comuni minori. Al di sopra del Cda, però, ci sarà l’assemblea dei soci e l’assemblea di coordiname­nto, anche qui con rappresent­anza territoria­le, più una commission­e territoria­le di 6 amministra­tori di ogni area (sindaci o assessori). Entro fine settembre la fusione dovrà essere approvata dai consigli comunali dei 69 Comuni soci, con le prime assemblee fissate già lunedì (Arcugnano) e venerdì prossimi (Isola).

Voto Entro fine settembre la fusione dovrà essere approvata da 69 consigli comunali

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Patto Angelo Guzzo (Acque Vicentine) e Giovanni Cattelan (Avs)

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