Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Arriva l’esercito a Vicenza «Mossa che sa di elettorale»
Opposizione e comitati: «Era ora, ma è tardivo»
VICENZA Per conoscere le modalità d’impiego dei militari, bisognerà attendere le prossime settimana. Forse già martedì, quando con tutta probabilità andrà in scena il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica dove approderà anche la questione dell’utilizzo dei militari, che il sindaco Achille Variati vorrebbe destinare proprio alla sorveglianza di Campo Marzo.
Ma all’indomani dell’annuncio del Governo di inviare l’esercito a Vicenza, su richiesta delle stesse istituzioni cittadine in risposta alla violenza tornata i mesi scorsi nell’area verde di fronte alla stazione ferroviaria, fioccano le reazioni. Tutte targate centrodestra e tutte, all’unisono, che rivendicano la paternità della richiesta per una presenza dei soldati a Campo Marzo. La prima reazione arriva dalla Lega nord: «Meglio tardi che mai - dichiara il segretario cittadino Matteo Celebron - noi lo avevamo già proposto nel 2014 ma nessuno ci diede retta. Nel frattempo ci sono stati atti violenti che hanno messo a serio rischio la salute delle persone. Per questo la risposta del sindaco è tardiva. E anche se vogliamo positivamente l’arrivo dell’esercito a Vicenza, una decisione del genere presa a pochi mesi dalle elezioni amministrative del 2018 puzza un po’ di campagna elettorale. Non ci si dimentichi che il problema di Campo Marzo restano i numerosi clandestini e richiedenti asilo che lo utilizzano come base per lo spaccio di droga». Sulla stessa linea anche la presa di posizione dell’associazione civica «Idea Vicenza»: «Siamo soddisfatti afferma il capogruppo in Comune, Francesco Rucco - da diversi anni chiedevamo l’estensione del servizio “Strade sicure” dell’esercito, con il Pd che bollava la richiesta come inutile. Ora il sindaco ha cambiato idea. Ci auguriamo che i militari vengano impiegati nel modo migliore in stretto coordinamento con polizia, carabinieri e polizia locale, e chiediamo l’estensione della loro attività anche ai quartieri di San Lazzaro, San Pio X e via Medici». Infine, interviene anche il comitato «Vicenza ai vicentini»: «L’arrivo dei militari è una soluzione necessaria - sostiene il portavoce, Stefano Boschiero - ma la riteniamo una mossa tardiva e pre-elettorale, che sa di evidente ammissione di fallimento ed incapacità sul fronte della sicurezza in città».