Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Vaccini, fuori pochissimi bimbi «Molti si mettono in regola»
Scuole e Comune continuano il dialogo con i genitori
Vaccinazioni ai nidi e alle scuole dell’infanzia, i presidi e il Comune di Vicenza tirano il freno: «Non useremo il pugno di ferro contro nessuno. Comunque i numeri delle sospensioni sono all’uno per cento» assicura il coordinatore dei presidi Cosimo Basile. Anche l’assessore comunale all’Istruzione, Umberto Nicolai, è sereno: «Le lettere le manderemo solo fra qualche giorno, quando saremo certi che tutti i genitori sanno di cosa si parla».
Dalla scorsa settimana è scattato l’obbligo di presentare la prenotazione all’Usl per la vaccinazione dei figli o un’autocertificazione che si sono presi contatti con l’azienda sanitaria. Pena l’esclusione da scuola dei bimbi. «Dobbiamo tenere bilanciate le richieste della legge con le esigenze delle famiglie – osserva Basile – così in questi giorni, anche dopo la scadenza dell’11 settembre che era stata fissata come termine ultimo per la consegna dei documenti, abbiamo continuato ad informare i genitori della consegna. In casi molto isolati le scuole hanno dato una lettera di sospensione: ma è previsto un dispositivo di revoca automatico, quando viene fornita la documentazione richiesta il bimbo viene subito riammesso. Devo dire che moltissime famiglie hanno già provveduto». Nel comprensivo 8 di Vicenza (via Carta), sui 120 bimbi delle materne dirette dal preside Basile «sono state inviate quattro lettere. I genitori hanno già provveduto a consegnare i documenti, i bimbi sono stati riammessi». Nei prossimi giorni Basile, assieme ai dirigenti del servizio scolastico comunale, incontrerà il responsabile del servizio Vaccinazioni dell’Usl 8 di Vicenza: «Vanno definite le modalità della trasmissione dei dati, la legge prevede che sia l’azienda sanitaria a svolgere la verifica». Intanto, anche a livello comunale l’assessore Nicolai assicura che l’ente continuerà a tentare il dialogo con i genitori che ancora non hanno provveduto alla regolarizzazione. «Tra nidi e scuole materne abbiamo 1400 bimbi e molti hanno genitori stranieri, che non capiscono bene cosa gli viene chiesto di fare – osserva Nicolai – c’è un problema, ma è soprattutto di dialogo: sono in particolare gli stranieri a non aver ancora consegnato i documenti. Daremo ancora qualche giorno di tempo alle famiglie; certo, a chi dirà “no” alla vaccinazione dovremo dire che ci spiace, ma non potranno portare il loro figlio a scuola».