Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Omicidio Benetti, ricorso in Cassazione
Bilella avrebbe ucciso un’insegnante. Chiesta la revisione dell’ergastolo
VALDAGNO Ultimo grado di giudizio per Antonino Bilella, ritenuto colpevole dell’omicidio della valdagnese Francesca Benetti, la proprietaria di Villa Adua a Potassa di Gavorrano, in Maremma, dove il 71enne lavorava. Il processo per il custode, già condannato all’ergastolo in primo e in secondo grado per omicidio volontario e occultamento di cadavere, ora approda in Cassazione.
Il suo legale, Enzo Frediani, ha infatti presentato ricorso contro la condanna al fine pena mai confermata in Corte di Assise di appello di Firenze lo scorso 5 aprile. Allora il procuratore generale Giancarlo Ferrucci aveva invitato Bilella, presente in aula, a dire dove avesse nascosto il cadavere della bella insegnante vicentina che è scomparsa dal 4 novembre 2013. Ma per l’ennesima volta non c’era stata risposta da parte del 71enne recluso in carcere. Per l’ennesima volta il 71enne si era professato innocente. Per la disperazione dei familiari della donna, difesi dall’avvocato Agron Xhanaj, che sperano ancora di poter dare sepoltura al suo corpo. Per i giudici di Grosseto Bilella aveva realizzato il delitto - dal movente «passionale e patrimoniale» - «quasi perfetto» se non fosse stato per le due gocce di sangue che sono colate sul montante del bagagliaio dell’auto dal sacco in cui aveva riposto il cadavere della vicentina. Ed era stato molto abile a sbarazzarsi del corpo, tanto da non farlo trovare nonostante le prolungate e massicce ricerche. L’avrebbe uccisa il giorno in cui è scomparsa, tra cucina e soggiorno. Chiusa in un sacco, aveva ripulito la scena del crimine (dove i Ris isoleranno 28 tracce di sangue) e aveva caricato il corpo nell’auto. Portata l’auto di lei a Follonica, era rientrato a Potassa sulla sua auto, sbarazzandosi del corpo.