Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Confartigianato si schiera per il referendum
Intanto Mdp continua la sua battaglia: «Propaganda irregolare nei Comuni»
VENEZIA Anche Confartigianato si schiera a favore del referendum autonomista del 22 ottobre. «È l’occasione per spingere la trattativa con lo Stato auspicata da tanti di noi» dice il presidente Agostino Bonomo. E anche le diocesi animano dibattiti sull’argomento.
VENEZIA Anche Confartigianato si schiera a favore del referendum autonomista del 22 ottobre. «Al di là della sua disarmante semplicità - spiega il presidente Agostino Bonomo il quesito porta con sé storia, significati importanti e una sfida».
Una decisione ponderata, quella dell’associazione di categoria che rappresenta oltre 60 mila artigiani, maturata dopo un approfondito lavoro di analisi sulle ragioni della consultazione e gli sviluppi che ne potrebbero derivare. «Fino ad oggi è mancato il supporto alla possibilità di aprire una trattativa con lo Stato - dice Bonomo -. Sono mancati sia il “popolo” sia le sue rappresentanze. La stessa organizzazione che presiedo, confesso, non ha dedicato al tema l’attenzione che meritava e d’altra parte in Veneto è diffuso il detto eloquente “mi no vo a combatere”». Ma ora i tempi sono cambiati e per gli artigiani è arrivato il momento di agire. E dunque «basta confusione tra Stato e Regioni», «più autonomia nell’amministrazione della giustizia di pace», «sì al rafforzamento nella disciplina concorrente in materia di attività produttive, artigianato, agricoltura, commercio», senza contare che per Bonomo il referendum potrà essere l’occasione per mettere ordine nella caotica questione delle Province e, più in generale, «per riflettere su come essere più autorevoli a Roma, non lasciando agli altri le scelte nazionali e far fronte comune con altre Regioni virtuose contro il rischio di “meridionalizzazione” dello Stato; mi riferisco, ad esempio, alla vicenda del supplente al liceo di Bassano che, una volta firmato l’accettazione di incarico, chiede immediatamente aspettativa e a fronte del fondato diniego manda un certificato di malattia che lascia gli allievi senza insegnante». Il referendum, insomma, «non è banale, né privo di significati, né scontato. I veneti hanno l’occasione per dare una spinta determinante al negoziato che tanti di noi auspicano».
Il dibattito va dunque allargandosi ben oltre i confini dei partiti, come testimonia anche l’appuntamento voluto dalla diocesi di Padova per oggi, protagonisti il professore del Bo Mario Bertolissi e il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta, e la circostanza viene apprezzata dal governatore Luca Zaia che una volta di più ribadisce: «Questo referendum è di tutti i veneti e non della politica, il segnale lanciato da Confartigianato è coraggioso e in linea con quello che vuole essere lo spirito della nostra iniziativa».
Proprio Zaia oggi presenterà a Mestre il suo nuovo libro dedicato all’appuntamento del 22 ottobre («Autonomia, le 100 domande dei veneti a Luca Zaia») mentre Umberto Bossi, pur sottolineando che «l’autonomia è una cosa ben diversa dall’indipendenza» predicata ai tempi della Padania, avverte: «Il 22 ottobre finisce lo Stato centralista». Dal fronte astensionista, il consigliere di Mdp Piero Ruzzante continua la sua battaglia, combattuta a colpi di segnalazioni al Corecom, contro le irregolarità nella campagna referendaria condotta nei Comuni (finora sempre a conduzione leghista): «Il Corecom ci ha dato ragione anche a Cittadella e Cavallino-Treporti, dove le amministrazioni hanno fatto marcia indietro e quindi non sono state sanzionate. È gravissimo invece il caso di Musile di Piave, dove l’amministrazione leghista ha deciso di mantenere esposto lo striscione pubblicitario pro referendum-truffa nonostante il Corecom abbia già chiesto all’Agcom di emanare una sanzione».