Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Paolini: «Toglierò Tito Livio dalle cornici polverose»
Domenica a Palazzo della Ragione con «Orazi e Curiazi» di Brecht
«Èbello da leggere Tito Livio. Toglierlo dalla polverosa cornice delle versioni di latino per restituirgli la sua fisionomia di narratore di storie esemplari e affascinanti, e farlo insieme a uno stuolo di giovani è per me un vero piacere». Così Marco Paolini parla dello storico patavino, di cui quest’anno si celebra il bimillenario della morte (17 d.C.) e che è al centro di una serie di eventi organizzati dall’Università di Padova. L’attore è protagonista di Orazi e Curiazi.
Patavium rave, una rivisitazione teatrale dell’omonimo testo di Brecht, ispirato al famoso episodio dell’epopea romana raccontato da Livio. Lo spettacolo è in programma domenica sera alle 21 al Palazzo della Ragione di Padova. I posti sono ormai esauriti (anche per la prova generale di sabato sera), ma si potrà assistere allo spettacolo in diretta streaming sul sito dell’Università: www.unipd.it. La regia è di Gabriele Vacis, affiancato per l’allestimento da Roberto Tarasco che ha usato pochi oggetti di scena e una suggestiva ambientazione sonora. A Vacis si deve l’intenso training dei giovani, sessanta, studenti dell’Università e delle scuole superiori di Padova, che prendono parte alla performance. «So che devo trovare il mio posto in mezzo a loro - continua Paolini -, inserendomi nel contesto creato da Vacis, che ai partecipanti chiede concentrazione e abnegazione. Al testo di Brecht io avevo lavorato nel 1975, all’inizio della mia carriera. Tornarci ora, dopo quarant’anni, affianco a dei giovani è un’esperienza che mi dà molta soddisfazione». «Si tratta di un dramma didattico scritto nel 1934 - spiega il regista - una sorta di laboratorio teatrale ante litteram, concepito come palestra per gli interpreti. Con i ragazzi non abbiamo preparato lo spettacolo, ma ci siamo preparati allo spettacolo, imparando a interagire, a usare corpo e voce, avendo cura di se stessi e degli altri. A loro lascio la libertà di muoversi, improvvisando: non ci sono coreografie predefinite». Sempre domenica, a Palazzo della Ragione, a partire dalle 15.30 e fino alle 19, attori e protagonisti della cultura, si susseguiranno in una carrellata di Letture Liviane: Marco Baliani, Elisabetta Piccolomini, Elisabetta Canepa, Andrea Pennacchi, Marco Vacchetti e Lella Costa leggeranno brani tratti da Ab urbe
condita accompagnati dalle note di Sonig Tchakerian, violinista di origine armena.