Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Rubano le offerte nelle cassette della grotta di Lourdes a Chiampo I carabinieri li arrestano con i soldi
I due sono stati condanna ti a 4 mesi e ad una multa di 120 euro
CHIAMPO Devoti sì, ma non alla Madonna di Louders bensì esclusivamente alle offerte lasciate nel santuario vicentino da altri fedeli. Offerte che sono riusciti ad arraffare. Almeno fino a quando, con le tasche già piene di soldi, non si sono trovati davanti i carabinieri e allora ogni preghiera è valsa a poco: i due ladri non hanno avuto scampo. A finire in arresto, nella giornata di mercoledì, sono stati due uomini in trasferta a Chiampo, nella grotta di Lourdes del santuario francescano di via Pieve. Si tratta di Vittorio Pace, campano di 48 anni, e di Gianni Zerlini, 58enne mantovano, residenti a Verona. Quando i carabinieri li hanno bloccati avevano già rubato 122 euro: il contenuto delle cassette delle offerte, «pescate» grazie ad un bastoncino alla cui estremità avevano fissato una striscia biadesiva. I militari della locale stazione erano già «appostati» quando i ladri sono entrati in azione. Questo perché i frati francescani, custodi del santuario mariano, avevano già segnalato alcuni furti ai militari che da qualche giorno avevano dato il via ad alcuni servizi di osservazione nel luogo sacro molto frequentato. Ed è così che mercoledì pomeriggio hanno colto sul fatto i due veronesi. Che avevano aspettato che la grotta si svuotasse di fedeli per darsi da fare. Erano circa le 13 quando Pace e Zerlini hanno iniziato ad avvicinarsi con fare sospetto alle cassette delle offerte votive. Tutto per svuotarle, pescando pazientemente una ad una le banconote e le monete che vi erano contenute. Arrivando ad estrarre ben 122 euro, somma che è stata poi loro sequestrata dai carabinieri che li hanno arrestati in flagranza. Comparsi ieri mattina in tribunale a Vicenza per il processo con rito direttissimo, i due mano lesta in trasferta sono stati entrambi condannati a quattro mesi di reclusione e al pagamento della multa di 120 euro. Il giudice ha concesso loro il beneficio della sospensione condizionale della pena, disponendo che tornassero liberi.