Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Chili di hashish in mezzo la frutta trasportati dalla Spagna all’Italia Fermato un panettiere di Schio
La polizia ha trovato due chili di hashish e più di 10mila euro
SCHIO Erano finiti anche a Schio una parte degli oltre quaranta chili di hashish arrivati in Italia dalla Spagna attraverso camion di frutta e verdura. In particolare ad un panettiere di origini marocchine, il 39enne Bary Rashid, regolare sul territorio e con in tasca un permesso di soggiorno. Già con qualche precedente per spaccio di droga, l’immigrato sembrava condurre una vita tranquilla, tra casa e lavoro in una panetteria della città laniera. Ma evidentemente non si voleva accontentare del suo stipendio e ci è ricascato: si è rimesso nei guai per droga, inserito, stando a quanto ricostruito, in un’organizzazione che trafficava grandi quantitativi di stupefacente e che aveva base a Brescia. Nelle ultime ore ad individuare ed arrestare il 39enne, facendo scattare la misura firmata dal giudice di Brescia, ci hanno pensato gli agenti della squadra mobile di Vicenza. Con lui in carcere, destinatari di ordinanze di custodia cautelare, sono finiti anche altri sette magrebini, sempre nell’ambito della stessa e complessa indagine effettuata dalla polizia di Brescia. Perché era alle piazze bresciane e più in generale lombarde che era destinato lo stupefacente. Oltre che nell’Alto Vicentino. A casa del 39enne, residente a Schio ma di fatto domiciliato a Caltrano in via Roma, gli agenti del vicequestore Davide Corazzini infatti hanno rinvenuto due chili di hashish, più di 10mila euro in contanti (divisi in mazzette da 2mila euro) e un bilancino di precisione. Tutto posto sotto sequestro. Rashid è stato invece portato in cella, accusato di importazione, detenzione e cessione di sostanza stupefacente. In arresto su mandato di arresto europeo, grazie al supporto della direzione centrale per i servizi antidroga e al servizio cooperazione internazionale di polizia, è finito anche il corriere del sodalizio criminale: soprannominato «zio Homer», il portoghese residente in Spagna avrebbe condotto i camion con frutta e verdura – e nascosta la droga – in Italia.