Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Datome, una superstar al master «In Nba ho vissuto un sogno» Il capitano della Nazionale: Reyer out dall’Eurolega? Spiace, ma giusto

- di Mauro Pigozzo

Luigi Datome ti guarda dall’alto in basso, ma solo perché fatica a trovare qualcuno lassù: 203 centimetri e 98 chili, l’ala piccola del Fenerbahce e della Nazionale italiana ieri è tornato a «casa», nella «sua» Treviso. Virgolette d’obbligo, la sua vita nel Montebellu­nese è una parentesi nutrita di ricordi da bambino, dal rapporto coi cugini e con gli zii — la madre è trevigiana — Poi la vita lo ha portato altrove. Quando può, però, non dimentica le sue origini e per questo ha accolto col sorriso la proposta di tenere una lezione al Master di primo livello in strategie per il business nello sport alla Ghirada.

Per quasi due ore ha parlato e risposto alle curiosità dei circa ottanta studenti presenti, che gli hanno chiesto di tutto. Dall’impegno quotidiano per ottenere i risultati — «non è l’ultima picconata a spaccare il muro, ma le mille che arrivano prima» — ai ricordi del periodo statuniten­se – «avevo un post it sul latte per ricordarmi quanto fortunato ero, c’era scritto “sorridi, sei in Nba” — fino ai rituali pre-gara e ai rapporti col management delle squadre.

Finito l’incontro, dopo una raffica di selfie, Datome ha aggiunto alcune riflession­i. In primis le sensazioni trevigiane? «Qui ho i ricordi del campetto, ho nonna, zii e cugini — rievoca — è un posto bellissimo dove venire, sono stato qui con piacere. Incontrare poi questi ragazzi che si stanno formando è una cosa stimolante, mi fa piacere portare la mia esperienza e spero che qualcuno possa trarne giovamento».

E la Treviso è città di basket, dalla Benetton all’attuale De’Longhi? «Ho seguito i due primi posti di fila — racconta — So la passione che c’era un tempo e che c’è ancora, nonostante non sia Serie A, ma soprattutt­o per gli anni in cui son passato di qua so che la pallacanes­tro è qualcosa di grandissim­o per voi. Auguro il meglio a Treviso».

Parole anche su Moretti andato negli Usa coi Texas Tech. «Mi auguro sia stata una scelta positiva — chiosa — La scelta giusta non c’è mai, ma ci sono le scelte ponderate. Spero sia giusta, che torni un giocatore migliore, sicurament­e è un’esperienza di vita e il percorso di formazione giusto dal punto di vista tecnico e profession­ale per farlo crescere».

E la veneziana Reyer, campione d’Italia esclusa dall’Euroleague a favore di Milano? «In Eurolega cercano il massimo spettacolo possibile. Anche quando Sassari vinse lo scudetto poi registrò una vittoria e venti sconfitte in Europa. Questo per dire che non sempre chi vince il campionato poi ha una struttura societaria, un palazzetto o dei budget per garantire lo spettacolo che chiede quella competizio­ne. Capisco i tifosi che soffrono e si lamentano, ma è così».

Però per il prossimo campionato gli auguri per la Reyer sono dei migliori. «Non ho seguito tantissimo — conclude — Spero che ci sia sempre una sorpresa come lo scorso anno per generare curiosità e spero che Venezia si mantenga competitiv­a e vincente».

L’analisi Venezia è forte in Italia, ma in Europa necessario un altro spessore societario e di budget

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 ??  ?? Sangue veneto Luigi Datome, ora giocatore del Fenerbahce, è sardo, ma ha la mamma trevigiana: è nato a Montebellu­na. Ieri era al master in business sportivo alla Ghirada di Treviso (Balanza)
Sangue veneto Luigi Datome, ora giocatore del Fenerbahce, è sardo, ma ha la mamma trevigiana: è nato a Montebellu­na. Ieri era al master in business sportivo alla Ghirada di Treviso (Balanza)

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