Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’eredità di Elisa 18 anni di regali alla figlia

- di Milvana Citter © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Anna, 13 mesi, vivrà senza avere accanto la sua mamma Elisa, morta dopo aver combattuto per oltre un anno contro il tumore. Prima di morire la mamma le ha comprato regali per 18 compleanni. «Così vivrò accanto a lei».

Anna ha appena 13 mesi e un futuro davanti che, per un tragico disegno del destino, vivrà senza avere accanto la sua mamma Elisa, morta mercoledì alla Casa dei Gelsi di Treviso dopo aver combattuto per oltre un anno con una gravissima forma di tumore al seno. Ma questa mamma ha fatto in modo di essere una presenza nella vita di Anna. Ci sarà a ogni compleanno. Ci sarà a ogni Natale. Con quei regali che, negli ultimi due mesi della sua vita, mentre la malattia si faceva ancora più devastante e dolorosa, ha pensato e acquistato per la sua piccola.

I giochi per l’infanzia, i gonfiabili, i libri, le bambole e via via fino a un mappamondo per sognare di viaggiare insieme, superando le barriere che separano la vita dalla morte. A raccontare il gesto d’amore di Elisa per la sua Anna, è Alessio Vicenzotto, il marito. Elisa, impiegata di banca, aveva avuto la prima diagnosi di cancro al seno triplo negativo, pochi giorni dopo la nascita della sua bambina, venuta al mondo nell’agosto del 2016. Trascinand­ola così dalla gioia dell’essere diventata mamma al baratro di una diagnosi che era già una sentenza di morte. Ma lei ha combattuto, con accanto il suo Alessio. Nel luglio scorso però, è arrivata la diagnosi definitiva: due mesi di vita. «Tra di noi c’era un patto – spiega Alessio - dirci la verità senza omettere nulla e quando a Padova e ad Aviano ho avuto la conferma, con la morte nel cuore le ho detto quanto le restava». E lei ha reagito con un coraggio e una forza incredibil­i: «Va bene – ha detto al marito - è poco tempo ma ho molto da fare e ce la farò». E così è stato: «In questi due mesi ha fatto tante cose. Tra queste scegliere i regali per nostra figlia, uno per ogni Natale e ogni compleanno fino ai 18 anni, per far sentire alla piccola che comunque la sua mamma era con lei».

Alessio lo ha scoperto durante un ricovero di Elisa, quando a casa hanno iniziato ad arrivare corrieri con pacchi contenenti giochi: «C’erano i gonfiabili, giochi per 2 anni, per 3 anni e così via. Le ho chiesto spiegazion­i e lei mi ha detto: “Sono per Anna, mettili via poi li impacchett­eremo insieme e ti spiegherò quali le dovrai dare a Natale e quali per il compleanno”. Purtroppo a dirmelo non ce l’ha fatta, dovrò scegliere io».

Il primo pensiero per Elisa è sempre stata quella bimba tanto desiderata e quella maternità vissuta a metà per colpa della malattia. Provata fisicament­e, spesso ricoverata, Elisa non è riuscita a godersi pienamente la sua bimba: «Il suo rammarico era quello di non poter neppure tenere in braccio la figlia. Ma non ha lasciato che la morte la separasse da lei, ha pensato a un modo per rimanere accanto ad Anna anche da lassù». Una donna forte Elisa, che ha combattuto per sé stessa e per la sua famiglia. Lei e Alessio avevano deciso di sposarsi prima della diagnosi, poi avevano rinviato sperando nella guarigione. Che non è arrivata, per questo hanno deciso di fissare la data per il 3 settembre 2017. Ma a luglio, quel terribile verdetto ha segnato ulteriorme­nte il loro tempo e le nozze sono state anticipate al 12 agosto. Poi è iniziato l’ultimo mese, con i ricoveri e l’accoglienz­a alla Casa dei Gelsi: «Noi abbiamo sempre sperato, in un miracolo. Ci credevamo». Una speranza che Alessio ha impresso sui muri di casa con la vernice: «Non mollare mai» sopra lo specchio del bagno, «Mamma, insieme ce la faremo» sulla parete della camera da letto e «Forza Elisa» in corridoio. «Ora quelle scritte le cancellerò, ma non tutte. “Non mollare mai” la lascerò per Anna, ora servirà a lei». Questa mattina nella chiesa di Lovadina di Spresiano, i funerali: «Le avevo promesso che l’avrei aiutata a guarire, non ce l’ho fatta – racconta con la voce che pian piano si fa roca -, ma so che Elisa mi ha già perdonato».

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Uniti Elisa Girotto e Alessio Vincenzott­o il giorno delle nozze

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