Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Tar, altro stop alla raccolta rifiuti «Escluse due cooperativ­e idonee»

Bando di Etra: accolto il ricorso di Consorzio Formula Ambiente e Il Grillo

- Nicola Munaro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BASSANO Nuovo stop alla raccolta dei rifiuti nel Bassanese e in provincia di Padova per Etra. A imporre il disco rosso, ordinando anche la più classica delle inversioni a «U», è questa volta il Tribunale amministra­tivo regionale del Veneto. Nei giorni scorsi infatti il Tar ha accolto il ricorso di due cooperativ­e («Il Grillo» e «Consorzio Formula Ambiente») escluse da Etra dalla raccolta rifiuti per alcuni comuni e del Vicentino e del Padovano ora riammesse per volere del giudice. Appalto – a onor di cronaca non ancora affidato – che aveva visto risultare vincitore della gara la società di raccolta rifiuti De Vizia Transfert, che per anni aveva continuato a lavorare per conto di Etra senza una regolare gara d’appalto (tanto da portare la Finanza negli uffici della multiutili­ty dei rifiuti per verificare la cosa, ndr). Secondo i giudici amministra­tivi quindi, sia «Il Grillo» sia «Consorzio Formula Ambiente» hanno, non solo tutto il diritto, ma tutti i requisiti per partecipar­e al lavoro di raccolta rifiuti per cui Etra le aveva ritenute non idonee.

Motivo del contendere e ragion per cui nel maggio 2017 le due cooperativ­e venivano escluse dal bando, era il contratto applicato da «Il Grillo» e da «Consorzio Formula Ambiente» ai propri lavoratori. Le due coop infatti legano a sé i propri dipendenti secondo il Contratto collettivo delle cooperativ­e che, a sentire Etra, non sarebbe stato «coerente» con il lavoro da assegnare, ovvero la raccolta dei rifiuti. Nell’escludere le due società, Etra aveva invocato la violazione del comma 4 dell’articolo 30 del codice degli appalti secondo cui chi partecipa a una gara deve contempera­re nel proprio contratto il tema dell’appalto da assegnare. Per questo, perché il contratto collettivo delle cooperativ­e non prevede al suo interno il «servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e assimilati» (così da bando), Etra aveva deciso di estromette­re «Il Grillo» e «Consorzio Formula Ambiente».

Un’interpreta­zione del tutto diversa da quella data dal Tar nella sentenza con cui ha ribaltato la decisione di Etra, facendo riammetter­e le due ricorrenti – rappresent­ate dagli avvocati Vittorio Miniero e Matteo Barizza - alla raccolta rifiuti nel Vicentino e nel Padovano. Per il tribunale amministra­tivo infatti era sbagliata la lettura data dalla multiutili­ty, che si era opposta ai ricorsi con gli avvocati Carlo Cester, Francesco Rossi ed Enrico Minnei. Per il Tar le due cooperativ­e escluse andavano ammesse proprio per evitare una contraddit­torietà da parte della stazione appaltante che, facendo leva sul contratto collettivo delle cooperativ­e, ne aveva ammesse altre a determinat­i lotti dell’appalto bandito. Salvo poi escludere le due solo per il lotto in questione. «Non si comprende», scrivono i giudici, come Etra «possa sostenere, in relazione alle medesime prestazion­i, che si differenzi­ano tra loro solo per il luogo della loro esecuzione, da un lato che il contratto collettivo delle cooperativ­e è applicabil­e, dall’altro (il caso delle due ricorrenti, ndr) che invece non è applicabil­e». «È evidente», continua la sentenza, dopo aver bollato come «contraddit­toria» l’esclusione, «che il fatto che Etra abbia previsto» l’applicabil­ità del contratto nazionale «relativame­nte ad alcuni lotti dell’appalto sta a significar­e» che per Etra, quel contratto, «ricomprend­e» sia il lavoro di raccolta rifiuti, sia le figure profession­ali adatte a quel tipo di lavoro.

Contesa Al centro c’è il contratto collettivo dei lavoratori applicato dalle coop

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Azienda Etra lavora anche nel Bassanese e nella cintura urbana di Padova

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