Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Ho chiesto un miliardo e mezzo in vent’anni»

«Delrio perplesso sullo scavo del Vittorio Emauele? Il governo fra pochi mesi cambia»

- DAL NOSTRO INVIATO F.B. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sorride il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Chiedeva un Comitatone da due anni e finalmente l’hanno convocato. Ha proposto il Vittorio Emanuele ancora da presidente di Confindust­ria e il canale c’è anche nell’atto di indirizzo finale approvato da tutti. «Sono molto soddisfatt­o di questa soluzione, perché tiene conto di tutti i posti di lavoro collegati con le navi da crociera che non potevamo perdere e siamo contenti per la soluzione del Vittorio Emanuele, ma il nostro è un messaggio al mondo».

Quale?

«Che c’è una soluzione per togliere le grandi navi da San Marco. E’ un grande risultato dei cittadini veneziani che hanno votato me anche per questo e un messaggio chiaro all’Unesco».

Scusi sindaco, ma sentire lei e sentire il ministro sembra che siate stati a due incontri diversi. Delrio insiste su Marghera.

«Se prende l’atto di indirizzo mi pare chiaro. C’è un percorso di trapasso tra una soluzione e un’altra, si parla di centralità della Marittima: i testi sono questi. Capisco che ognuno ha i suoi obiettivi e i suoi interlocut­ori ma la soluzione finale è doppia e dà un equilibrio condivisib­ile».

Chi pagherà?

«Su una cosa posso essere certo, sicurament­e non la città di Venezia. Pagherà lo Stato, l’Autorità portuale, è il ministro che ha fatto la proposta».

Con le navi a Marghera non si intralcia anche il traffico commercial­e?

«Per niente, le aree sono ben definite: le navi andranno nella sponda nord, per intenderci quella del Vega, l’altra è sacra, è la sponda del porto. Ci staranno tre accosti».

Sembrano pochi.

«E’ giusto perché il resto va in Marittima». (E scoppia in una risata)

Il ministro non era molto convinto però.

«Questo governo ci sarà ancora per un paio di mesi, poi vediamo quello nuovo. Sono convinto che questa sia la soluzione finale anche perché io sono come la goccia: l’acqua buca la roccia».

C’era anche la distribuzi­one dei fondi della legge speciale.

«Intanto ringraziam­o il governo: a gennaio ci arrivano sedici milioni di euro, fanno comodo».

Pochi.

«Abbiamo chiesto un miliardo e mezzo in realtà. Ci vuole un miliardo per le opere straordina­rie che non sono state fatte negli ultimi dieci anni, e il resto per una serie di altri interventi che abbiamo dettagliat­o. Il tutto dovrà essere diviso in dieci anni: fanno 150 milioni all’anno, ma siamo disponibil­i anche in venti, l’importante è che arrivino, sono cifre indifferib­ili. Come ce li daranno vedremo, ma i soldi sono quelli, basta dare un occhiata ai finanziame­nti fino al 2000. Purtroppo negli ultimi dodici anni la media è scesa a sedici milioni, nella mia gestione otto. Anzi no, nemmeno quelli perché li vedremo a gennaio».

Non avete parlato di Mose?

«Certo, ne parleremo in maniera più approfondi­ta in un’altra occasione, ma abbiamo chiesto di entrare nella cabina di regia del Mose, va fatto un tavolo per i 261 milioni di opere di compensazi­one ambientale e ne abbiamo chiesto un altro a latere delle competenze che la Regione chiederà al governo, specifico per la Città metropolit­ana».

Brugnaro Abbiamo chiesto di entrare nella cabina di regia del Mose

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