Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Arriva il treno di Renzi, prima tappa Belluno Salvini: «Ora una asse tra Veneto e Sicilia»
VENEZIA Nel giorno in cui il consiglio regionale della Lombardia approva a larga maggioranza la risoluzione che dà mandato al presidente Roberto Maroni di trattare col governo maggiore autonomia (il primo incontro sarà domani a Roma, il Veneto si dà invece appuntamento alla prossima settimana quando la legge voluta dal governatore Luca Zaia approderà finalmente in aula), il leader della Lega Matteo Salvini, impegnato nel suo progetto di «nazionalizzazione» del partito fu nordista, lancia un’inedita alleanza tra le Regioni «ex Padania» e la Sicilia appena riconquistata dal centrodestra. «Nello Musumeci è un compagno di viaggio importante sia per Zaia che per Maroni - ha detto ieri Salvini da Catania -. Un asse tra Lombardia, Veneto e Sicilia sulle cose da fare e sui programmi io penso che possa fare solo del bene».
Per carità, la si potrebbe pure mettere sul comun denominatore dell’autonomia (ampissima e già nella disponibilità per la Sicilia, cercata - e chissà se prossima - per Veneto e Lombardia) ma certo vien da chiedersi che ne pensino del gemellaggio lanciato dal «Capitano» i leghisti di qui, Zaia compreso, che da anni prendono la Sicilia a parametro del peggio quando si tratta di amministrazione della cosa pubblica. Tanto è vero che il capogruppo del Carroccio, Nicola Finco, giusto mezz’ora prima che l’Ansa battesse le parole di Salvini, già scudisciava Musumeci: «È arrivato il momento che anche nell’isola della Trinacria torni a governare l’onesta e venga debellato il cancro dell’inefficienza e dell’assistenzialismo, che negli anni ha creato una vera e propria voragine dove sono finiti miliardi di euro di soldi pubblici. Va cambiato un sistema che fino ad oggi è stato esempio di spreco e inefficienza». Non solo: Finco invita pure Musumeci a venire a «scuola» qui in Veneto, e chissà se l’invito sarà raccolto: «Siamo pronti ad ospitarlo per mostrare come la buona amministrazione possa diventare un fattore di sviluppo ma anche di maggiore partecipazione alla vita pubblica da parte dei cittadini». E ancora: «Ci aspettiamo che chi decide di entrare a far parte della nostro stesso condominio abbia ben chiaro quali sono le richieste e le necessità di una regione come il Veneto». Altro che alleati, viene in mente quella vecchia maglietta venduta a Pontida con lo slogan:
Ma è pur vero che dai tempi di Bossi molte cose sono cambiate.
Intanto questa sera approda in Veneto, proveniente da una Regione a statuto speciale, il Friuli Venezia Giulia, il segretario del Pd Matteo Renzi, a bordo dell’intercity «Destinazione Italia» con cui sta girando il Paese in campagna elettorale. Accompagnato dai dirigenti veneti del partito, Renzi arriverà a Conegliano alle 18.30 e di lì partirà subito alla volta di Belluno, dove visiterà la comunità alloggio Villa Anna, poi riprenderà il treno in direzione Treviso dove trascorrerà la notte (resta da decidere se parteciperà a qualche evento pure lì). Domani mattina, alle 10, ripartirà per Mestre, dove visiterà la Cittadella dell’edilizia di Marghera, quindi sarà a Padova (visita all’interporto) e chiuderà a Rovigo, ospite del distretto della giostra, prima di riprendere il binario in direzione Ferrara.