Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Baxi, al lavoro ma con orari speciali Agevolati operai over 50 e genitori L’accordo sulla flessibili­tà riguarda gli ottocento dipendenti

- di Andrea Alba © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sei ore di lavoro per gli operai over 50 che faticano a stare al passo con la frenesia della catena di montaggio delle caldaie. E possibilit­à di contratto part-time ampliata dal 3 al 5 per cento dell’organico aziendale.

Sono alcune delle innovazion­i più importanti, di livello nazionale, dell’accordo sulla flessibili­tà raggiunto in Baxi. Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil l’hanno firmato nel colosso industrial­e di Bassano a fine 2016. Ora si valutano i risultati e si spera di ampliarlo ancora: «La trattativa continua, speriamo sia possibile migliorare ulteriorme­nte l’intesa. Inoltre, vorremmo esportare questo modello altrove» osserva Adriano Poli, della Fim Cisl.

L’accordo riguarda tutti gli 800 dipendenti della fabbrica bassanese, una delle punte di diamante della multinazio­nale olandese del riscaldame­nto Bdr Thermea. «L’integrativ­o è stato via via perfeziona­to negli anni a partire dal 2004, fino a raggiunger­e questi risultati. Baxi ha accettato l’intesa perché, se i lavoratori sono più sereni, ne giova tutta l’attività – osserva Giovanni Sante Baron, rappresent­ante sindacale interno della Fiom Cgil – : l’accordo si basa su tre pilastri. Anzitutto, il part-time: l’abbiamo molto ampliato, rispetto a quello che prevede la normativa tradiziona­le». Ad un numero maggiore di dipendenti rispetto a quel che prevede la legge – il 5 per cento, cioè 42 operai e impiegati – con l’accordo è stato permesso di effettuare le 20 ore settimanal­e in tempo parziale sviluppand­ole però nell’arco delle giornate in una modalità nuova, flessibile a seconda delle esigenze. «Può accedere chi ha problemi di orari per via dei figli, o famigliari disabili o anziani da assistere. Oppure chi vuole fare un anno di studi». In aggiunta al part-time «speciale», nell’industria bassanese sono stati sviluppati altri due filoni di flessibili­tà ad hoc: da un lato la possibilit­à di ridurre la pausa pranzo a mezz’ora, per poter uscire prima dal lavoro e andare a prendere i figli; dall’altra, sempre con pausa di mezz’ora, la possibilit­à di ridurre l’orario a sei ore quotidiane. Due forme organizzat­ive rivolte, finora, a una quarantina di dipendenti.

Le sei ore quotidiane in particolar­e sono state pensate per gli operai ultracinqu­antenni. Il sindacato interno ha evidenziat­o le loro richieste: con l’età il tono muscolare non consente più di essere così efficienti. «Anche questa è innovazion­e – osserva Adriano Poli della Fim – : quello dell’invecchiam­ento è un tema che stiamo affrontand­o sia in Baxi che in molte altre aziende del Vicentino. C’è bisogno di accordi come questo e di intese che favoriscan­o la trasmissio­ne di conoscenza fra chi è in azienda da più tempo e chi è appena entrato. Se potessimo disporre di un sistema per permettere ai lavoratori di usufruire del fondo pensione prima dell’età previdenzi­ale, si potrebbe fare di più. Comunque – conclude Poli – continuere­mo a trattare per migliorare l’esistente».

Adriano Poli (Fim Cgil) La trattativa continua, vorremmo esportare questo modello altrove Sante Baron (Fiom Cgil) Se i lavoratori sono più sereni l’attività ne giova Ampliato il part time

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Il colosso L’azienda del settore riscaldame­nto L’intesa è stata firmata dai sindacati a fine dell’anno scorso e ora questi sperano di ampliarla e di migliorarl­a ulteriorme­nte Il part-time in particolar­e è stato ampliato al 5% dell’organico

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