Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Baxi, al lavoro ma con orari speciali Agevolati operai over 50 e genitori L’accordo sulla flessibilità riguarda gli ottocento dipendenti
Sei ore di lavoro per gli operai over 50 che faticano a stare al passo con la frenesia della catena di montaggio delle caldaie. E possibilità di contratto part-time ampliata dal 3 al 5 per cento dell’organico aziendale.
Sono alcune delle innovazioni più importanti, di livello nazionale, dell’accordo sulla flessibilità raggiunto in Baxi. Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil l’hanno firmato nel colosso industriale di Bassano a fine 2016. Ora si valutano i risultati e si spera di ampliarlo ancora: «La trattativa continua, speriamo sia possibile migliorare ulteriormente l’intesa. Inoltre, vorremmo esportare questo modello altrove» osserva Adriano Poli, della Fim Cisl.
L’accordo riguarda tutti gli 800 dipendenti della fabbrica bassanese, una delle punte di diamante della multinazionale olandese del riscaldamento Bdr Thermea. «L’integrativo è stato via via perfezionato negli anni a partire dal 2004, fino a raggiungere questi risultati. Baxi ha accettato l’intesa perché, se i lavoratori sono più sereni, ne giova tutta l’attività – osserva Giovanni Sante Baron, rappresentante sindacale interno della Fiom Cgil – : l’accordo si basa su tre pilastri. Anzitutto, il part-time: l’abbiamo molto ampliato, rispetto a quello che prevede la normativa tradizionale». Ad un numero maggiore di dipendenti rispetto a quel che prevede la legge – il 5 per cento, cioè 42 operai e impiegati – con l’accordo è stato permesso di effettuare le 20 ore settimanale in tempo parziale sviluppandole però nell’arco delle giornate in una modalità nuova, flessibile a seconda delle esigenze. «Può accedere chi ha problemi di orari per via dei figli, o famigliari disabili o anziani da assistere. Oppure chi vuole fare un anno di studi». In aggiunta al part-time «speciale», nell’industria bassanese sono stati sviluppati altri due filoni di flessibilità ad hoc: da un lato la possibilità di ridurre la pausa pranzo a mezz’ora, per poter uscire prima dal lavoro e andare a prendere i figli; dall’altra, sempre con pausa di mezz’ora, la possibilità di ridurre l’orario a sei ore quotidiane. Due forme organizzative rivolte, finora, a una quarantina di dipendenti.
Le sei ore quotidiane in particolare sono state pensate per gli operai ultracinquantenni. Il sindacato interno ha evidenziato le loro richieste: con l’età il tono muscolare non consente più di essere così efficienti. «Anche questa è innovazione – osserva Adriano Poli della Fim – : quello dell’invecchiamento è un tema che stiamo affrontando sia in Baxi che in molte altre aziende del Vicentino. C’è bisogno di accordi come questo e di intese che favoriscano la trasmissione di conoscenza fra chi è in azienda da più tempo e chi è appena entrato. Se potessimo disporre di un sistema per permettere ai lavoratori di usufruire del fondo pensione prima dell’età previdenziale, si potrebbe fare di più. Comunque – conclude Poli – continueremo a trattare per migliorare l’esistente».
Adriano Poli (Fim Cgil) La trattativa continua, vorremmo esportare questo modello altrove Sante Baron (Fiom Cgil) Se i lavoratori sono più sereni l’attività ne giova Ampliato il part time