Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Salva il cane multato: giudice lo «grazia»

- di Andrea Priante © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PADOVA Bruno Zampieron, padovano, accalappia­cani, fermò il furgone all’incrocio per soccorrere un cane. Immortalat­o dal T-red allo scatto del rosso, prese la multa. Giudice lo «grazia». «Gli animali vanno protetti».

«Era un’ingiustizi­a, anche il giudice l’ha capito: gli animali vanno protetti, anche a costo di rischiare qualcosa...».

La storia è quella di Bruno Zampieron, un 51enne padovano che lavora per la Triveneta Multiservi­zi, la cooperativ­a che fino a pochi mesi fa gestiva la cattura degli «animali domestici vaganti» per conto dell’Usl 6. È un cinovigile. In pratica, era l’accalappia­cani che tutti chiamavano quando c’era da recuperare una bestiola sorpresa a vagabondar­e per il paese.

Era capitato anche la notte del 24 aprile, a Montagnana. «C’era un cane ferito a un incrocio - ricorda - e per evitare che venisse investito ho fermato il furgone di servizio in mezzo alla strada. L’ho soccorso, medicato, e l’ho sistemato sulla barella: dovevo salvare quel povero animale».

Gesto nobile. Ma Zampieron non sapeva che, proprio a quell’incrocio, qualcuno lo stava fotografan­do. Qualcuno che degli animali (come delle persone) non tiene conto sempliceme­nte perché non è stato programmat­o per farlo: un Vista Red, l’apparecchi­o che immortala le targhe dei veicoli che non rispettano il semaforo. E così, mentre lui soccorreva il cane, ogni volta che scattava il rosso il furgoncino dell’accalappia­cani finiva nel registro delle contravven­zioni. Risultato: multa di 170 euro (alla cooperativ­a) e sei punti tolti dalla patente di Zampieron.

I vigili non avevano voluto sentire ragioni: la violazione andava pagata. A quel punto, era partito il ricorso al giudice di pace che, nei giorni scorsi, ha dato ragione all’uomo: non è punibile chi agisce per scongiurar­e il pericolo di un danno grave a una persona. O, in questo caso, a un cane e quindi a un «essere vivente capace di provare dolore» si legge nella sentenza. «In passato il comune sentire non era sufficient­emente sensibiliz­zato dalle tematiche animaliste (...) Nel corso degli ultimi anni, viceversa, ha avuto ingresso sia nella coscienza comune che in diritto, un diverso concetto che tiene conto, da una parte, del fatto che tutti gli esseri viventi sono capaci di provare dolore, e dall’altra che gli umani provano dolore nel riscontrar­e le sofferenze altrui, comprese quelle degli animali». Risultato: multa annullata e punti restituiti alla patente dell’accalappia­cani. «Ma la cosa che più mi fa felice - assicura Zempieron - è che l’animale si è salvato».

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