Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Salva il cane multato: giudice lo «grazia»
PADOVA Bruno Zampieron, padovano, accalappiacani, fermò il furgone all’incrocio per soccorrere un cane. Immortalato dal T-red allo scatto del rosso, prese la multa. Giudice lo «grazia». «Gli animali vanno protetti».
«Era un’ingiustizia, anche il giudice l’ha capito: gli animali vanno protetti, anche a costo di rischiare qualcosa...».
La storia è quella di Bruno Zampieron, un 51enne padovano che lavora per la Triveneta Multiservizi, la cooperativa che fino a pochi mesi fa gestiva la cattura degli «animali domestici vaganti» per conto dell’Usl 6. È un cinovigile. In pratica, era l’accalappiacani che tutti chiamavano quando c’era da recuperare una bestiola sorpresa a vagabondare per il paese.
Era capitato anche la notte del 24 aprile, a Montagnana. «C’era un cane ferito a un incrocio - ricorda - e per evitare che venisse investito ho fermato il furgone di servizio in mezzo alla strada. L’ho soccorso, medicato, e l’ho sistemato sulla barella: dovevo salvare quel povero animale».
Gesto nobile. Ma Zampieron non sapeva che, proprio a quell’incrocio, qualcuno lo stava fotografando. Qualcuno che degli animali (come delle persone) non tiene conto semplicemente perché non è stato programmato per farlo: un Vista Red, l’apparecchio che immortala le targhe dei veicoli che non rispettano il semaforo. E così, mentre lui soccorreva il cane, ogni volta che scattava il rosso il furgoncino dell’accalappiacani finiva nel registro delle contravvenzioni. Risultato: multa di 170 euro (alla cooperativa) e sei punti tolti dalla patente di Zampieron.
I vigili non avevano voluto sentire ragioni: la violazione andava pagata. A quel punto, era partito il ricorso al giudice di pace che, nei giorni scorsi, ha dato ragione all’uomo: non è punibile chi agisce per scongiurare il pericolo di un danno grave a una persona. O, in questo caso, a un cane e quindi a un «essere vivente capace di provare dolore» si legge nella sentenza. «In passato il comune sentire non era sufficientemente sensibilizzato dalle tematiche animaliste (...) Nel corso degli ultimi anni, viceversa, ha avuto ingresso sia nella coscienza comune che in diritto, un diverso concetto che tiene conto, da una parte, del fatto che tutti gli esseri viventi sono capaci di provare dolore, e dall’altra che gli umani provano dolore nel riscontrare le sofferenze altrui, comprese quelle degli animali». Risultato: multa annullata e punti restituiti alla patente dell’accalappiacani. «Ma la cosa che più mi fa felice - assicura Zempieron - è che l’animale si è salvato».