Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Nuovo ospedale di Padova anche il Consiglio di Stato esclude Finanza e Progetti

- Davide D’Attino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PADOVA Finanza e Progetti, stavolta in maniera davvero definitiva, esce dalla partita del nuovo ospedale di Padova. E quindi Regione e Comune, ai quali era stato richiesto un risarcimen­to danni monstre di 150 milioni di euro, possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. Ieri infatti il Consiglio di Stato, a firma del presidente della terza sezione Marco Lipari, ha respinto il ricorso in appello presentato a gennaio scorso dalla compagine controllat­a a metà dalla Servizi Italia Spa di Parma e dal fondo londinese Lend Lease Cemea Investment­s con il quale si domandava l’annullamen­to della sentenza del Tar che, a ottobre 2016, aveva rigettato l’istanza della stessa F&P contro le giunte di Palazzo Balbi e di Palazzo Moroni. Colpevoli, secondo la società difesa dall’avvocato Vittorio Domenichel­li e diretta (circa fino a due anni fa) dalla vicentina Palladio Finanziari­a Spa, di non aver rispettato un altro procedimen­to del Tar, datato maggio 2015. Quest’ultimo, che allora aveva accolto un altro ricorso di F&P contro Regione e Comune, aveva infatti stabilito che la compagine anglo-italiana dovesse comunque essere coinvolta nell’iter relativo alla realizzazi­one del nuovo ospedale. La cui location, nel frattempo, era stata trasferita da Padova Ovest a Padova Est. Un coinvolgim­ento, quello disposto dal Tar, che a detta di «F&P», società proponente del vecchio project financing quando si prevedeva di costruire il nuovo polo medico sanitario nell’area di corso Australia, non sarebbe mai avvenuto. Tanto che, un anno dopo, il gruppo difeso da Domenichel­li era tornato a rivolgersi al Tar, che però, come già ricordato sopra, gli aveva dato torto. Lo stesso torto che ieri è stato ribadito dal Consiglio di Stato, che ha appunto estromesso definitiva­mente F&P dalla partita del nuovo ospedale, giudicando «infondato» il ricorso in appello e affermando che «la sentenza impugnata merita integrale conferma». Cantano vittoria, ovviamente, gli avvocati della Regione, Ezio Zanon, del Comune, Fulvio Lorigiola, e dell’Azienda Ospedalier­a, Bruno Barel, interessat­a direttamen­te dalla causa. E si unisce al coro, chiarament­e, anche Massimo Bitonci, sindaco all’epoca dei fatti: «Prima il Tar e poi il Consiglio di Stato hanno confermato in toto la bontà della procedura adottata per trasferire la localizzaz­ione del futuro polo della salute da Padova Ovest a Padova Est. E ciò significa che io e il governator­e del Veneto Luca Zaia — sottolinea l’ex senatore leghista — abbiamo fatto le cose per bene. E adesso, quindi, il mio successore Sergio Giordani non ha più scuse: ceda gratuitame­nte le aree di San Lazzaro alla Regione e firmi l’accordo». Firma, da parte del primo cittadino in carica, che è attesa entro Natale. Come ha ribadito il diretto interessat­o ieri: «Ora troveremo una soluzione condivisa».

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