Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Centri commerciali, approvati nuovi limiti Caccia-caos in aula
Bocciata la proposta del M5s di ridurre le indennità Cgil contro Donazzan per la «degna sepoltura» dei feti
Dopo tre settimane di VENEZIA discussione, il consiglio regionale ha chiuso ieri, a tarda sera, il trittico Collegato-Legge di Stabilità-Bilancio, risolvendo così entro fine anno, come auspicato dal governatore Luca Zaia e dal suo vice con delega al Bilancio Gianluca Forcolin, la sessione dedicata ai conti di Palazzo Balbi.
La manovra è di 15 miliardi e 585 milioni di euro, di cui 8 miliardi 904 milioni assorbiti dalla Sanità; è «tax free», come ama ripetere Zaia che ha rifiutato l’introduzione dell’addizionale Irpef fosse anche per finanziare nuovi servizi sociali commerciale le disposizioni sul consumo di suolo ed a prevedere l’obbligo di una pianificazione coordinata tra più Comuni confinanti nel caso in cui le aree da destinare all’insediamento di grandi strutture di vendita abbiano superficie superiore a 8 mila metri quadrati nei Comuni capoluogo e a 4 mila metri quadrati ne gli altri.
«È giunto il momento di dare il segnale di un’inversione di tendenza - ha detto Marcato spiace che sia stata sprecata l’occasione di condividere anche con l’opposizione questa battaglia in cui a vincere è l’ambiente». Il perché la minoranza si sia chiamata fuori è presto detto: «La montagna ha partorito un topolino - dice Piero Ruzzante di Mdp, che aveva suggerito di introdurre una fascia di rispetto di 2,5 chilometri dai siti d’interesse storico culturale - questa disposizione non si applica alle strutture già oggetto di accordi di programma, come Due Carrare» (il cui impatto sul territorio, però, sarà oggetto di un monitoraggio). D’accordo il
dem Graziano Azzalin, che pure si è visto bocciare una proposta più restrittiva, che abbassava a 2.500 metri quadri la soglia per la concertazione: «Non era Zaia a invocare un giro di vite, denunciando lo scempio del territorio?». Plaude invece il presidente di Confcommercio Massimo Zanon: «Vinta una battaglia di civiltà».
Si diceva poi della caccia: nonostante la strenua opposizione della minoranza («Un’altra marchetta elettorale» per Andrea Zanoni del Pd e Simone Scarabel del M5s) e dell’assessore al Lavoro Elena Donazzan («Una follia» ha detto, infastidendo una volta di più il capogruppo della Lega Nicola Finco stanco delle sue uscite «in libertà»), Berlato è infine riuscito ad ottenere 350 mila euro da assegnare alle associazioni venatorie per la promozione di campagne anti bracconaggio (inizialmente ne aveva chiesti 700 mila, il dem Claudio Sinigaglia ha tentato inutilmente di scendere a 150 mila) e 100 mila euro per il software per la gestione del nomadismo venatorio. In quest’ultimo caso, però, la giunta è stata costretta a ripresentare l’emendamento perché quello di Berlato, a sorpresa, era stato bocciato dall’aula. Il leghista Boron, sbagliando, aveva infatti votato contro e il suo no era risultato decisivo per la bocciatura della proposta dell’alleato, andato su tutte le furie tra gli applausi di giubilo dell’opposizione. Seduta sospesa, Boron chiede la revisione del suo voto ma il presidente dell’assemblea Roberto Ciambetti, dopo lungo consulto, si vede costretto a confermare la bocciatura, poi come detto subito «rimediata».
Bocciata la proposta del M5s di ridurre le indennità di funzione con un risparmio di 300 mila euro («Se ne parlerà nella commissione appositamente creata per ridiscutere stipendi e vitalizi» ha assicurato la Lega), ha sollevato le critiche della Cgil la norma voluta da Donazzan sulla «degna sepoltura dei feti»: «Un’interferenza inaccettabile sulla sensibilità delle donne - attacca il sindacato - soprattutto se hanno scelto di interrompere volontariamente la gravidanza».
Marcato È giunto il momento di dare un segnale, così vince l’ambiente Azzalin I limiti sono troppo timidi, anche Zaia lamenta lo scempio Zanon Confcommercio plaude a questa battaglia di civiltà Il pasticcio Il leghista Boron per sbaglio boccia la proposta dell’alleato Berlato. Che si infuria