Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La commissione alza un muro e affossa il fondo immobiliare
Il risiko dei palazzi bocciato dai consiglieri. Lettera della presidente Dal Lago al sindaco: «Chiederemo a Variati di ritirare la delibera»
Un faldone di documenti è entrato in commissione consiliare, ieri, e da lì non ne è più uscito. Quel faldone era il progetto del fondo immobiliare, ovvero l’operazione da circa 65 milioni per dare un nuovo futuro ai (vecchi) palazzi del Comune in centro storico. Quel piano finisce nel tritacarne della politica e viene affossato, di fatto, quando diventa l’oggetto della prima vera discussione fra i consiglieri comunali di Palazzo Trissino. Ma non passa per il voto e nemmeno per una bagarre politica. Più semplicemente subisce la «mancanza di condizioni politiche» che si traduce in una lettera che partirà dalla commissione consiliare e che approderà sui tavoli del sindaco, Achille Variati: «Chiederò al sindaco di non portare la delibera in consiglio comunale dichiara la presidente di commissione “Controllo e garanzia”, Manuela Dal Lago - perché non si è verificata l’ampia convergenza politica richiesta dalla maggioranza e necessaria al proseguimento dell’iter approvativo del progetto».
Dunque il fondo immobiliare trova la strada sbarrata dalla politica e stavolta a mettersi di traverso è l’esame di una commissione consiliare: di norma l’organo non fornisce un parere vincolante alle delibere che poi approdano in Consiglio ma in quest’occasione è diverso. Il fondo arriva in commissione spinto da un ordine del giorno di sala Bernarda che ne chiede di valutare «l’ampia convergenza politica e istituzionale, anche in ordine all’opportunità di procedere nella fase finale del mandato». Frase tutta politica che in sostanza significa: la maggioranza, in scadenza di mandato e su una delibera così importante, chiede che anche l’opposizione sia - almeno in parte - favorevole al progetto. Ma così non è. Sui 11 consiglieri presenti ieri sera alla riunione di commissione il fondo incassa i pareri contrari (a voce) di 7 persone. I motivi diversi ma (quasi) tutte le posizioni contrarie sono accomunate dalla critica di portare la delibera «a fine mandato»: Francesco Rucco (Idea Vicenza), Claudio Cicero (lista Cicero), Liliana Zaltron (M5S), Dino Nani (gruppo misto), Lucio Zoppello (Progetto Vicenza 2018), Michele Dalla Negra (Forza Italia) e Manuela Dal Lago (lista Dal Lago) si esprimono contro, Valentina Dovigo (lista Dovigo) chiede approfondimenti mentre i 3 esponenti di maggioranza (Renato Vivian, Lorenza Rizzini e Gianpaolo Giacon) si dicono favorevoli.
Ma un voto vero e proprio sul fondo non c’è, e il motivo lo spiega proprio Dal Lago: «Si è chiesto alla commissione di valutare l’ampia convergenza politica e prendo atto che questa non c’è, non serve votare. Chiederò alla Giunta di non portare la delibera in Consiglio». Cicero s’infiamma («Non si è mai visto che la maggioranza chiede i voti alla minoranza») e anche se la fine formale potrà essere sancita solo dal primo cittadino quello di ieri è, di fatto, uno stop. E lo confermano le parole dello stesso Variati a fine commissione: «Credo che qualcuno in futuro avrà rimpianti su questo progetto - afferma il sindaco - anche perché risorse simili per Vicenza non arriveranno più».
Ma tant’è. Il fondo immobiliare si ferma e in questo modo finisce la (triste) storia del progetto. Nella sostanza, il piano da 65 milioni avrebbe coinvolto 8 immobili di pregio del Comune in centro che sarebbero stati ristrutturati e valorizzati con nuove destinazioni d’uso (su tutte l’hotel di lusso in piazza Biade). In cambio il Comune avrebbe ottenuto poco meno di 20 milioni per realizzare la nuova sede della biblioteca Bertoliana all’ex-Giuriolo e il nuovo comando dei vigili all’ex-Domenichelli. Ma, appunto, questi saranno solo un ricordo.
11 contrari, I consiglieri: uno 7 vuole approfondimenti, 3 favorevoli Dal Lago Si è chiesto alla commissione di valutare l’ampia convergenza politica e questa non c’è Variati Qualcuno avrà rimpianti su questo progetto anche perché Vicenza non avrà più risorse simili