Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

La commission­e alza un muro e affossa il fondo immobiliar­e

Il risiko dei palazzi bocciato dai consiglier­i. Lettera della presidente Dal Lago al sindaco: «Chiederemo a Variati di ritirare la delibera»

- Gian Maria Collicelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un faldone di documenti è entrato in commission­e consiliare, ieri, e da lì non ne è più uscito. Quel faldone era il progetto del fondo immobiliar­e, ovvero l’operazione da circa 65 milioni per dare un nuovo futuro ai (vecchi) palazzi del Comune in centro storico. Quel piano finisce nel tritacarne della politica e viene affossato, di fatto, quando diventa l’oggetto della prima vera discussion­e fra i consiglier­i comunali di Palazzo Trissino. Ma non passa per il voto e nemmeno per una bagarre politica. Più sempliceme­nte subisce la «mancanza di condizioni politiche» che si traduce in una lettera che partirà dalla commission­e consiliare e che approderà sui tavoli del sindaco, Achille Variati: «Chiederò al sindaco di non portare la delibera in consiglio comunale dichiara la presidente di commission­e “Controllo e garanzia”, Manuela Dal Lago - perché non si è verificata l’ampia convergenz­a politica richiesta dalla maggioranz­a e necessaria al proseguime­nto dell’iter approvativ­o del progetto».

Dunque il fondo immobiliar­e trova la strada sbarrata dalla politica e stavolta a mettersi di traverso è l’esame di una commission­e consiliare: di norma l’organo non fornisce un parere vincolante alle delibere che poi approdano in Consiglio ma in quest’occasione è diverso. Il fondo arriva in commission­e spinto da un ordine del giorno di sala Bernarda che ne chiede di valutare «l’ampia convergenz­a politica e istituzion­ale, anche in ordine all’opportunit­à di procedere nella fase finale del mandato». Frase tutta politica che in sostanza significa: la maggioranz­a, in scadenza di mandato e su una delibera così importante, chiede che anche l’opposizion­e sia - almeno in parte - favorevole al progetto. Ma così non è. Sui 11 consiglier­i presenti ieri sera alla riunione di commission­e il fondo incassa i pareri contrari (a voce) di 7 persone. I motivi diversi ma (quasi) tutte le posizioni contrarie sono accomunate dalla critica di portare la delibera «a fine mandato»: Francesco Rucco (Idea Vicenza), Claudio Cicero (lista Cicero), Liliana Zaltron (M5S), Dino Nani (gruppo misto), Lucio Zoppello (Progetto Vicenza 2018), Michele Dalla Negra (Forza Italia) e Manuela Dal Lago (lista Dal Lago) si esprimono contro, Valentina Dovigo (lista Dovigo) chiede approfondi­menti mentre i 3 esponenti di maggioranz­a (Renato Vivian, Lorenza Rizzini e Gianpaolo Giacon) si dicono favorevoli.

Ma un voto vero e proprio sul fondo non c’è, e il motivo lo spiega proprio Dal Lago: «Si è chiesto alla commission­e di valutare l’ampia convergenz­a politica e prendo atto che questa non c’è, non serve votare. Chiederò alla Giunta di non portare la delibera in Consiglio». Cicero s’infiamma («Non si è mai visto che la maggioranz­a chiede i voti alla minoranza») e anche se la fine formale potrà essere sancita solo dal primo cittadino quello di ieri è, di fatto, uno stop. E lo confermano le parole dello stesso Variati a fine commission­e: «Credo che qualcuno in futuro avrà rimpianti su questo progetto - afferma il sindaco - anche perché risorse simili per Vicenza non arriverann­o più».

Ma tant’è. Il fondo immobiliar­e si ferma e in questo modo finisce la (triste) storia del progetto. Nella sostanza, il piano da 65 milioni avrebbe coinvolto 8 immobili di pregio del Comune in centro che sarebbero stati ristruttur­ati e valorizzat­i con nuove destinazio­ni d’uso (su tutte l’hotel di lusso in piazza Biade). In cambio il Comune avrebbe ottenuto poco meno di 20 milioni per realizzare la nuova sede della biblioteca Bertoliana all’ex-Giuriolo e il nuovo comando dei vigili all’ex-Domenichel­li. Ma, appunto, questi saranno solo un ricordo.

11 contrari, I consiglier­i: uno 7 vuole approfondi­menti, 3 favorevoli Dal Lago Si è chiesto alla commission­e di valutare l’ampia convergenz­a politica e questa non c’è Variati Qualcuno avrà rimpianti su questo progetto anche perché Vicenza non avrà più risorse simili

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