Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Bulli e droga: nelle scuole «blu box» per le segnalazioni
Distribuite dal commissariato: un aiuto a vittime e «testimoni»
Scuola e forze dell’ordine BASSANO insieme a fianco dei giovanissimi che vivono un disagio e per evitare che cadano nella rete dell’illegalità. Dopo gli episodi della maxi rissa in Prato Santa Caterina - ma è stato escluso il coinvolgimento diretto degli studenti bassanesi – e quello dei cipressi bruciati in zona Centro studi, si è rafforzata la collaborazione fra i due mondi. L’ultimo esempio della sinergia creatasi si chiama «Blu box».
Sono scatole che il commissariato di Polizia ha consegnato ieri agli istituti Remondini, Einaudi e al liceo Brocchi. Serviranno a raccogliere segnalazioni in forma anonima, ma circostanziate, da parte degli allievi, o dei docenti, richieste specifiche, osservazioni. Non si tratta di fare la spia, ma di attivare un meccanismo che permette di aiutare i ragazzi in difficoltà. «È un’iniziativa, credo prima nel Veneto, che partendo da una collaborazione con le scuole già impegnate in progetti di legalità, ci consente di recuperare casi problematici – spiega David De Leo che dirige il commissariato cittadino – evitando che quei ragazzi abbiano la vita segnata per sempre. È capitato che siano gli stessi adolescenti protagonisti di azioni sopra le righe, come quella di incendiare i cipressi, a chiederci una mano. Altri lo fanno con i loro insegnanti». Le «Blu box» serviranno anche a segnalare situazioni personali particolari, a partire dalle vittime di bullismo o di cyberbulismo, o di altre forme di violenza, quelle che non si riescono a raccontare a voce per il carico di dolore, di vergogna o di paura che le accompagna. Situazioni che non sono poi così rare tra gli studenti bassanesi.
«Mi arrivano lettere anonime, ma quasi sempre prive di indizi utili per fare luce sulla questione denunciata», conferma Gianni Zen, dirigente del Brocchi.
«Questo progetto ha anche un alto valore educativo – aggiunge Vittoria Esposito, docente all’Einaudi – insegna ai ragazzi a superare l’omertà». Soddisfazione anche al Remondini, dove in una recente assemblea d’istituto uno studente ha preso coraggio ed è uscito allo scoperto denunciando di essere stato vittima di bullismo, grazie anche alle attività di sensibilizzazione sul tema avviate dalla scuola.Il commissariato mette a disposizione le “scatole” anche agli altri istituti superiori.
«Siamo partiti da questi tre perché da tempo collaboriamo con loro – sottolinea De Leo – Dopo le feste, ci sarà un momento ufficiale per la consegna nel quale spigheremo ai ragazzi il funzionamento e il significato di questa iniziativa».