Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

I leghisti in trincea: «O noi o Tosi» Alleanze nel centrodest­ra, veneti contro «il patto del Lazzarone»

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‘15 Tosi è stato espulso dalla Lega, di cui era segretario, nel 2015

come invocato dal Pd («Preferisco lasciare 1,1 miliardi nelle tasche di cittadini e imprese»); vede la spesa libera, quella utile a finanziare le scelte politiche e non obbligate dell’amministra­zione ad appena 60 milioni. Motivo per cui anche ieri, come già nei giorni scorsi, in consiglio si è assistito a scontri feroci, specialmen­te sui fondi destinati alla caccia chiesti e ottenuti da Sergio Berlato, capogruppo di Fratelli d’Italia.

La novità più importante, però, sta sicurament­e nelle nuove limitazion­i introdotte per la costruzion­e dei centri commercial­i con un emendament­o messo a punto dall’assessore allo Sviluppo economico Roberto Marcato. Una norma ispirata dalla vicenda del Catajo, che ha spinto l’amministra­zione ad applicare anche agli interventi di natura

Non ci sono mezze misure quando la PADOVA Lega veneta parla di Flavio Tosi: «O lui o noi, non ci saranno alleanze con traditori e saltimbanc­hi che cercano una poltrona, né ora né mai» sentenzia Gianantoni­o Da Re, segretario

nathional, lanciando un messaggio a Forza Italia. La «quarta gamba» del centrodest­ra, la lista Noi con l’Italia che accoglie anche l’ex sindaco di Verona e altri esponenti di area, ha mandato su tutte le furie il Carroccio.

Se n’è parlato anche ieri nel consiglio federale, durante il quale il leader Matteo Salvini ha presentato il nuovo simbolo, che toglie la parola Nord alla Lega. In Veneto invece rimarrà il simbolo tradiziona­le, Lega Nord-Liga Veneta: un dettaglio non trascurabi­le per l’umore del partito locale, ma la questione fondamenta­le per Da Re era affrontare il nodo della coalizione che si presenterà alle politiche. La rottura con Tosi è stata uno spartiacqu­e nella storia della Liga e per Da Re tornare indietro è fuori discussion­e: «Pochi mesi fa, alle comunali di Verona, eravamo rivali. Ci sono persone che hanno cambiato casacca sei volte – continua il segretario – o che hanno fatto cadere il sindaco di Padova Bitonci. Non esiste che adesso si firmi un’alleanza con questi soggetti, né adesso né in futuro». Da Re pronuncia il suo «mai con Tosi» anche con riferiment­o alle prossime amministra­tive, assicurand­o che tutte le liste saranno passate al setaccio per evitare intrusioni. «Noi ci opporremo in tutti i modi a questo “patto del Lazzarone”».

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