Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Mose, spiraglio per la Mantovani
Dal Consorzio Venezia Nuova 35 milioni di lavori: ridotti gli esuberi
Spiraglio per la Mantovani ma anche per il Mose. Ieri è stato concordato in prefettura un percorso per risolvere i problemi occupazionali dell’azienda di fronte alla procedura di mobilità per 172 lavoratori avviata dalla società. In sostanza da una parte il Consorzio Venezia Nuova si è impegnato a consegnare alla Mantovani entro febbraio lavori per almeno 35 milioni di euro, dall’altra anticiperà subito una cifra che si aggira tra gli uno e i due milioni per permettere il pagamento degli stipendi degli operai. In questo modo l’azienda tornerà a lavorare anche in quei cantieri che aveva bloccato perché non veniva pagata.
Parlare di soluzione dei problemi però è ancora presto perché rimangono i problemi di liquidità del Consorzio (dopo che il ministero ha ritirato 216 milioni di residui degli anni precedenti), e le difficoltà della Mantovani pronta comunque a ridurre i licenziamenti con la consegna dei nuovi lavori. Non a caso la società ribadisce la necessità di veder assegnati i cantieri per programmare le attività, ma definisce anche imprescindibile il riconoscimento, almeno in parte, dei lavori eseguiti e non ancora pagati, qualcosa come 40 milioni di euro. Proprio qualche settimana fa il giudice del tribunale aveva accolto la richiesta avanzata a fine ottobre dal gruppo di costruzioni costringendo il Consorzio a versare 3 milioni e 334 mila euro. Chiaro però che, nonostante il nuovo accordo, il Consorzio impugnerà i decreti ingiuntivi, ma questa è un’altra partita. Grazie alla mediazione del Provveditore Interregionale alle Opere pubbliche, Roberto Linetti, Confindustria, Ance, e sindacati, azienda e Consorzio Venezia Nuova, dopo una complessa e difficile discussione hanno comunque trovato un’intesa di massima.
Nel dettaglio il Consorzio s’impegna a consegnare alla Mantovani nei primi due mesi 2018 lavori per almeno 35 milioni di euro (quasi 24 di nuovi, gli altri sono quelli già in corso), di cui verrà anticipato il 20%, di versare al più presto una somma congrua( trai 3 e i 4 milioni di cui la metà probabilmente prima di Natale) per pagare gli stipendi dei dipendenti di novembre-dicembre 2017, tredicesima compresa. Per quanto riguarda invece la procedura di mobilità in atto l’azienda e le organizzazioni sindacali si incontreranno per valutare l’incidenza dei nuovi lavori sull’esubero già dichiarato. Evidente che i cantieri assegnati all’azienda porteranno la società a rivedere i licenziamenti, anche perché nell’intesa di ieri Mantovani si è impegnata di avvalersi delle proprie maestranze, tranne che per le lavorazioni specialistiche. Nonostante ciò rimane comunque la tensione tra i commissari del Consorzio e i vertici della società.
Proprio mercoledì Giuseppe Fiengo era stato esplicito: «Non capiamo chi ha il controllo della Mantovani. E di certo non vogliamo lavorare con Baita, al momento non è chiaro se è andato via. Nelle cause che faremo per i danni chiederemo che gli sia interdetto di lavorare in laguna». La replica non si è fatta attendere, e arriva dell’amministratore delegato Maurizio Boschiero, intervenuto anche ieri nell’incontro in prefettura: «Baita in Mantovani non l’abbiamo mai visto».