Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pancho: «Dalla A sfiorata allo sfascio, sono avvoltoi»
«Tanta rabbia, sono delinquenti dal primo all’ultimo». A parlare è Paolo «Pancho» Cantele, storico leader della curva vicentina ai tempi dei Vigilantes, oggi «Slo» (responsabile delle relazioni tra il club e i tifosi). Si riferisce ai vertici societari del Vicenza calcio, naturalmente, cui imputa la responsabilità della crisi di questi giorni. «In due anni ci hanno portato dalla speranza di andare in A allo sfascio. È un continuo scaricabarile da parte di avvoltoi che non hanno a cuore i colori biancorossi». La sua voce riflette con ogni probabilità il pensiero comune di tantissimi tifosi vicentini, che quest’anno avevano sottoscritto 6.200 abbonamenti in serie C – una risposta eccezionale - e ora sono costretti a masticare amaro per le sorti del loro Vicenza. «Purtroppo i tifosi ci rimettono sempre – continua l’ex ultras - Avevamo molta fiducia nella famiglia Franchetto, che da 30 anni aveva a che fare col calcio, ma ora ci ritroviamo così». Andando a ritroso, si poteva già intuire che le cose non stavano andando per il verso giusto, secondo «Pancho». «La scorsa estate il Vicenza è andato in ritiro con due pulmini da nove, con metà giocatori chiamati dal settore giovanile… Basta questo per capire che non c’era serietà nel progetto». Altre responsabilità non ne vede, Cantele: «No, la colpa è solo della società. Non della squadra, né del sindaco. Le responsabilità partono sempre dalla testa. Boreas, Sanfilippo… Chi ha comprato la società conosceva i debiti, le scuse sono patetiche. Questa gente non merita alcun rispetto».