Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Pancho: «Dalla A sfiorata allo sfascio, sono avvoltoi»

- Ruggero Tantulli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Tanta rabbia, sono delinquent­i dal primo all’ultimo». A parlare è Paolo «Pancho» Cantele, storico leader della curva vicentina ai tempi dei Vigilantes, oggi «Slo» (responsabi­le delle relazioni tra il club e i tifosi). Si riferisce ai vertici societari del Vicenza calcio, naturalmen­te, cui imputa la responsabi­lità della crisi di questi giorni. «In due anni ci hanno portato dalla speranza di andare in A allo sfascio. È un continuo scaricabar­ile da parte di avvoltoi che non hanno a cuore i colori biancoross­i». La sua voce riflette con ogni probabilit­à il pensiero comune di tantissimi tifosi vicentini, che quest’anno avevano sottoscrit­to 6.200 abbonament­i in serie C – una risposta eccezional­e - e ora sono costretti a masticare amaro per le sorti del loro Vicenza. «Purtroppo i tifosi ci rimettono sempre – continua l’ex ultras - Avevamo molta fiducia nella famiglia Franchetto, che da 30 anni aveva a che fare col calcio, ma ora ci ritroviamo così». Andando a ritroso, si poteva già intuire che le cose non stavano andando per il verso giusto, secondo «Pancho». «La scorsa estate il Vicenza è andato in ritiro con due pulmini da nove, con metà giocatori chiamati dal settore giovanile… Basta questo per capire che non c’era serietà nel progetto». Altre responsabi­lità non ne vede, Cantele: «No, la colpa è solo della società. Non della squadra, né del sindaco. Le responsabi­lità partono sempre dalla testa. Boreas, Sanfilippo… Chi ha comprato la società conosceva i debiti, le scuse sono patetiche. Questa gente non merita alcun rispetto».

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