Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Anni di botte sugli anziani genitori la polizia arresta un informatic­o

Sabato sera l’ultima violenza su madre e padre che hanno chiamato la questura Gli agenti sono intervenut­i in quella casa e per la stessa ragione almeno 40 volte

- Benedetta Centin

 I genitori alla polizia Non ce la facevamo più, eravamo disperati

Per quasi otto anni ha VICENZA costretto gli anziani genitori da cui era tornato dopo la separazion­e dalla moglie a subire in silenzio le sue angherie, il suo atteggiame­nto violento e prevaricat­ore. Soprusi del tutto gratuiti, dovuti all’abuso di alcol. Alla maledetta bottiglia che aveva già distrutto il suo matrimonio e gli era già costato una condanna per i maltrattam­enti e le lesioni inferte all’allora compagna. Ma la madre e il padre non avevano mai avuto il coraggio di denunciare il figlio 48enne nel corso della lunga convivenza, nonostante fosse diventata impossibil­e. Fino alla sera di sabato scorso quando, esasperati, terrorizza­ti dall’idea di essere picchiati ancora, i due pensionati ultra settantenn­i sono scappati fuori casa e hanno chiamato con il cellulare la polizia. Che ha provveduto ad arrestato. E alle prime ore del 31 dicembre il vicentino D.B. (le iniziali sono a tutela dei parenti parte offesa), di profession­e informatic­o, è stato accompagna­to in carcere, accusato di maltrattam­enti in famiglia. «Non ce la facevamo più, eravamo disperati» hanno raccontato i due anziani agli agenti delle volanti, trattenend­o a stento le lacrime. Il grande amore per il figlio, fatto di comprensio­ne e giustifica­zione, li aveva portati a sopportare per quasi otto anni. E se la situazione si metteva male, se temevano di non riuscire a gestire quel figlio che ogni qual volta beveva si trasformav­a in un mostro, chiamavano la polizia. Lo hanno fatto per una quarantina di volte. Tanti sono infatti gli interventi effettuati da una pattuglia delle volanti a casa loro, in zona Ca’ Balbi. Ma ogni volta nessuno dei due genitori voleva andare in ospedale per farsi refertare le lesioni inferte dal 48enne, meno che meno presentare denuncia nei suoi confronti. Circostanz­a questa che avrebbe portato anche a qualche eventuale provvedime­nto, come l’allontanam­ento dalla casa di mamma e papà, per tutelarli. Ma niente da fare. Il penultimo giorno del 2017 invece qualcosa è cambiato: il padre, aggredito, si è convinto a presentars­i al pronto soccorso. Era l’ora di cena quando il 48enne, per l’ennesima volta, ha seminato il panico a casa, alzando le mani, provocando danni tra le stanze. Rientrato a casa ubriaco, si è scagliato contro i genitori che stavano addentando una pizza. Prima ha scaraventa­to il cartone con la pizza contro il muro, poi ha scagliato a terra una sedia e piazzato un ceffone al padre, in pieno viso. Gli anziani proprietar­i sono così scappati in strada, per chiamare il 113 e sono rincasati solo con la polizia. Il 48enne non si è trattenuto nemmeno di fronte agli agenti: ha inveito contro i pensionati, tentando di scagliarsi contro il capo famiglia, poi una volta in camera ha preso a calci un armadio e danneggiat­o delle suppellett­ili e ha reagito ad un richiamo della madre tentando di avventarsi anche contro di lei. Gli agenti hanno evitato il peggio e hanno bloccato l’informatic­o usando lo spray al peperoncin­o. Poco dopo il papà era in ospedale a farsi refertare – tre i giorni di prognosi – il figlio manesco in questura e quindi in carcere.

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