Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il Torrione apre (gratis) 186 scalini per vedere una città quasi inedita

Porta Castello, è stato chiuso al pubblico per 500 anni Diventerà un museo di arte contempora­nea

- Gian Maria Collicelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ci sono 186 scalini per VICENZA ammirare un panorama inedito alla stragrande maggioranz­a dei vicentini. E dunque spaziare con lo sguardo a 360 gradi dal punto più alto della città che possa essere visitato. Il Torrione di piazza Castello apre le porte ai vicentini - e ai turisti - e diventa la prima torre storica aperta al grande pubblico. Un’occasione unica che avrà un tempo limitato sarà aperta solo il mese di gennaio - e che rappresent­a però l’antipasto di quel che verrà a partire dal prossimo autunno, quando l’immobile riaprirà le porte in pianta stabile come spazio espositivo per l’arte contempora­nea. È questo il destino voluto dall’imprendito­re-mecenate Antonio Coppola, 57 anni, campano, e scritto nero su bianco nell’accordo siglato nei mesi scorsi con il Comune.

«Un’esperienza eccezional­e nel valore e nel merito - dichiara il vicesindac­o, Jacopo Bulgarini d’Elci - frutto della passione del privato per questa città e per l’arte e che si trasforma in un’occasione unica per Vicenza di tornare ad appropriar­si di un bene di inestimabi­le valore storico e architetto­nico».

Nel dettaglio, l’immobile sarà visitabile nei fine settimana da dopodomani fino al 28 gennaio, solo nelle giornate di sabato (dalle 15 alle 18) e domenica (dalle 10 alle 13): l’entrata è gratuita ma è obbligator­ia la prenotazio­ne - entro le 20 del giorno antecedent­e la visita, telefonand­o al numero 346.5933662 o via mail all’indirizzo: ass.ardea@gmail.com - poiché si entra in gruppi di 20 persone alla volta per un massimo di 40 minuti di visita, allargata a un’ora nel primo weekend per la presenza di un piccolo spettacolo teatrale. Il motivo di tanta organizzaz­ione, curata dall’associazio­ne Ardea, è semplice: per salire sulla sommità del monumento si può scegliere di percorrere tutti i 186 (ripidi) gradini oppure di prender l’ascensore, che porta fino al quinto piano, dal quale mancherann­o comunque circa un centinaio di gradini. Tanto che gli organizzat­ori consiglian­o «scarpe comode, chiuse e senza tacchi». Una volta giunti in cima, però, lo sguardo spazia in lungo e in largo sui tetti della città del Palladio, con vedute inedite (la facciata del Duomo) e particolar­i (corso Palladio dall’alto). Di certo, la stessa visita al Torrione è un’esperienza inedita per la maggior parte dei vicentini: costruito nel 1300 assieme alle mura storiche, la torre ha protetto Vicenza fino al Seicento, quando è diventata patrimonio della famiglia Valmarana, che trasformò la parte nord in un affaccio sul proprio giardino privato (il Salvi). «Da 500 anni l’immobile è chiuso alle visite pubbliche - afferma Coppola - dunque credo sia importante che le persone entrino in questi spazi».

Il resto è storia recentissi­ma: dopo essere finito all’asta il Torrione è stato acquistato la scorsa primavera dall’imprendito­re-mecenate per 350 mila euro, che propose al Comune per realizzare un museo d’arte contempora­nea. L’operazione fece discutere in città, nacquero voci critiche e polemiche ma alla fine, la scorsa estate, il Consiglio votò in modo favorevole all’accordo: lo stabile alto 30 metri diventerà a breve patrimonio del Comune, che ne affiderà l’usufrutto per la gestione nei prossimi 30 anni alla costituend­a Fondazione Antonio Coppola, con lo scopo di creare il primo spazio espositivo d’arte contempora­nea in città. «La Fondazione sarà attiva dalla fine di gennaio - precisa Coppola - e pensiamo di poter inaugurare il monumento come spazio espositivo dal prossimo settembre, dopo l’iter burocratic­o necessario per adeguare la struttura e allestire la prima mostra».

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Scorci Un angolo della città visto dal Torrione . Sotto Antonio Coppola (Optimabran­d)

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