Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Giro di vite sulle sale slot Bassano amplia i divieti Ci si allinea a Cassola e Rosà. Multe fino a 500 euro

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Bassanese è vistosamen­te aumentato: se nel 2014 la popolazion­e toccata da questo stile di vita era costituita dal 1%, circa 1400 giocatori d’azzardo in tutto il distretto, nel 2017, ricorda il dottor Civitelli, i giocatori d’azzardo sono diventati circa duemila; di questi, il 10 per cento ha raggiunto livelli patologici, ma solo purtroppo il 20% di costoro si rivolge al Serd.

Non solo: secondo studi statistici, circa il 40 per cento della popolazion­e adulta ha avuto negli ultimi mesi un comportame­nto legato al gioco d’azzardo. «Questo obbliga il sindaco - ha ricordato ieri lo stesso Poletto- ad intervenir­e in quanto, come primo cittadino, è responsabi­le della salute dei propri concittadi­ni». In verità, questo tipo di limitazion­i sindacali ha trovato ovviamente la fortissima opposizion­e dei gestori delle varie sale da gioco, sale bingo, i negozi di gioco, ed altro, sul territorio. Appoggiati da avvocati di grido, si è detto che queste ordinanze violerebbe­ro la libertà di impresa. È per questo che lo stesso sindaco, nella sua ordinanza, ricorda sia la sentenza della Corte Costituzio­nale del 2014, quella del Consiglio di Stato del 2015, quello del Tar del Veneto del 2017,che hanno dato ragione ai sindaci in questo loro tipo di intervento.

Il problema sembra un altro: c’è bisogno che tutta la conferenza dei sindaci del territorio, della provincia, del Veneto, concordino con questi orari. Oppure, come è stato riferito da un gestore di una casa di gioco, queste ordinanze sparse non fanno altro che «portare le persone a giocare in altre aree». Su questo davvero sarebbe fondamenta­le un coordiname­nto amplissimo dei sindaci.

I numeri Nel 2017 i giocatori d’azzardo a Bassano sono stati 2mila: il 10% di loro a livelli patologici

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