Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tenta di uccidere la moglie e fugge con la figlia: preso
Rintracciato nel Mantovano dopo una fuga di cento chilometri durata una notte. Ai carabinieri ha detto: «Credeva avessi speso i nostri soldi per il gioco, poi l’ho aggredita». La donna è fuori pericolo
È finita con l’auto impantanata in un fossato del Mantovano la fuga di Raffaele Busiello. Macellaio di Altavilla Vicentina, 38 anni, è in carcere per il tentato omicidio della convivente, Olesea Talpa, 37 anni, accoltellata in casa e abbandonata in agonia, e il sequestro della figlia di sei anni, usata come ostaggio.
Braccato e rintracciato dopo una notte a cercare di scappare con la figlia di sei anni come «ostaggio». Ora è in carcere a Vicenza, accusato del te nt a to omicidi o del l a convivente, la madre di sua figlia, e del sequestro della piccola. È finita ieri mattina nel Mantovano la fuga di Raffaele Busiello, macellaio 38enne originario di Napoli e residente a Tavernelle di Altavilla. La fine corsa a Bagnolo San Vito, dove si è impantanato con l’auto sul ciglio di una strada a fondo chiuso: a riconoscerlo la polizia locale che aveva ricevuto la segnalazione dei carabinieri di Vicenza, diramata in tutta Italia. Carabinieri che sono arrivati sul posto per prenderlo in consegna e sottoporlo a fermo di indiziato di delitto. L’uomo, così come racconterà poi al pm Hans Roderich Blattner, ha girovagato per circa cento chilometri tra Veneto, Emilia (dove ha una sorella «ma arrivato da lei non ho avuto il coraggio di chiamarla» ha riferito) e Lombardia. «Evitando anche le autostrade» pur di non farsi braccare dopo che mercoledì pomeriggio aveva accoltellato più volte la compagna Olesea Talpa, 37enne moldava, lasciandola agonizzante in casa. Solo tre giorni prima, l’ultimo giorno dell’ anno, all’ apice dell’ennesima discussione con la donna, aveva devastato casa e tentato di incendiarla, tanto che con i carabinieri erano intervenuti anche i vigili del fuoco. Mercoledì, verso le 17, l’ennesimo litigio, per «questione di soldi» ha spiegato l’arrestato: un’esplosione di violenza che avrebbe anche potuto uccidere. Il macellaio ha infierito sulla donna che da otto anni è la sua compagna tentando di strangolarla, poi usando un coltello, che però non sarebbe stato trovato. Cinque, sei colpi, forse di più, ferendola nella parte alta del collo, al viso, verso la mandibola, affondando la lama per quasi quindici centimetri all’altezza dell’addome, tanto da perforarle il polmone destro. Forse il 38enne pensava di averla uccisa Olesea, o Alessia come si faceva chiamare, quando è volato giù dalle scale della bifamiliare. Ricoperto di sangue, prima di sgommare via con la Golf ha fatto irruzione nell’abitazione del vicino Gianfranco Bressan, 71 anni, al piano terra dell’immobile, agguantando la figlia di 6 anni e portandola con sé. Qualche minuto dopo lo stesso pensionato ha aiutato la mamma lungo la regionale 11: anche se ferita in modo grave la 37enne aveva trovato la forza di scendere le scale, attraversare il giardino e trascinarsi in strada. Dove si è accasciata ed è stata soccorsa da automobilisti di passaggio. «Muoio, prenditi cura della mia bimba» le ultime parole prima di essere caricata nell’ambulanza, che l’ha trasferita all’ospedale di Vicenza. Ora è ricoverata in chirurgia: è stata sottoposta ad un intervento ma non è in pericolo di vita. La procura nominerà una consulente perché stabilisca la gravità delle ferite inferte. «Ditemi come stanno le mie figlie» avrebbe detto la donna, preoccupata. Entrambe le bimbe sono state affidate a familiari.
La più piccola, dopo aver passato la notte con il padre in auto, al freddo, aveva un principio di assideramento ed è stata visitata in ospedale. Sulla fronte aveva un livido. «Non sono stato io a ferirla», ha detto il padre nel corso dell’ interroga torio–durato un’ora e mezza - a cui è stato sottoposto ieri pomeriggio nella caserma di via Muggia. Assistito dall’avvocato Alberto Murgia, il macellaio ha ammesso le sue responsabilità, anche se sembrava non ricordare con precisione gli attimi in cui ha usato il coltello contro la compagna. Ma ha spiegato le ragioni. «Avevamo litigato per soldi, lei mi imputava di aver prelevato duemila euro dalla sua carta di credito ma non li ho spesi nel gioco, solo per le spese del viaggio in montagna e per il maestro di sci e tra l’altro glieli ho già restituiti» la versione di Busiello. Che avrebbe anche detto: «Sono in cura da un po ’, assumo psicofarmaci per un disturbo che mi è stato diagnosticato– ha dichiarato il 38enne che ha chiesto della compagna - . Davvero Alessia è fuori pericolo? Sono sollevato».