Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Influenza, 14mila veneti a letto Nel Vicentino morte due donne
I decessi a Bassano e Sarcedo. Il governatore Zaia: «Fare luce sui decessi»
VICENZA
Due mamme poco più che quarantenni morte nel giro di una settimana: in un caso è influenza, accertata, nel secondo sarà l’autopsia a stabilire la causa. A Monica Scalzo l a ro, 4 5 e nne di S a rce do morta il 30 dicembre mattina al San Bortolo di Vicenza dopo il trasferimento dall’ospedale di Santorso, si è aggiunto il decesso mercoledì mattina al San Bassiano di Monica Fiorese, 41enne di Cassola. «È influenza, casi così gravi sono rari ma possibili: la miglior cura è la prevenzione e il vaccino - avverte il direttore del di par t i mento Pre ve nzi one dell’Usl 7 Paolo Coin - Siamo stupefatti anche noi. In trent’anni, solo un’altra volta avevo visto conseguenze paragonabili. Eppure casi tanto gravi sono registrati in letteratura». Monica Fiorese, che era sposata e lascia due figli, aveva iniziato ad avvertire i sintomi influenzali il 30 dicembre: quel gi or no e r a a ndata a l - l’ospedale bassanese, le era stata effettuata una radiografia polmonare risultata negativa ed era tornata a casa. Poche ore dopo è peggiorata, to r n a t a a l S a n B a s s i a n o è emerso che l’infezione le aveva completamente invaso i polmoni. È morta mercoledì.
« I l p r o b l e ma è c h e l ’ i n - fluenza viene percepita come una malattia banale, in realtà ogni anno in Italia dalle tre alle seimila persone muoiono per le complicazioni che genera – riprende Coin – la prevenzione, vaccinarsi, è la strategia migliore per combattere l a malatti a e l e s ue conseguenze. Non solo per le categorie a rischio, come gli ultra 65enni, ma per tutti». Nella campagna di prevenzione di questo inverno l’Usl 7 ha distribuito 57mila dosi di vaccino, tremila in più rispetto all’anno scorso.
Intanto, in parallelo, anche il governatore veneto Luca Zaia ieri si è interessato del caso di Monica Scalzolaro, che lascia il marito e tre figli. «Rivolgo alla famiglia le mie condoglianze – ha dichiarato ieri il presidente - e garantisco la disponibilità totale della Regione, nelle sue diverse artico l a z i oni s a ni t a r i e , a dare ogni contributo e informazione utili a chiarire le circostanze di questa tragica scomparsa». Una disponibilità massima: «Ho dato mandato alla nostra direzione generale re- gionale della sanità – ha aggiunto Zaia – perché si attivi in ogni sede opportuna per mettere a disposizione della famiglia ogni elemento utile per definire l’esatta dinamica dell’assistenza erogata alla sua congiunta». Accertamenti verranno svolti anche dalla procura di Vicenza, a cui si erano rivolti gli stessi familiari di Monica Scalzolaro. Il sostituto procuratore Hans Roderich Blattner ha già aperto un’inchiesta per omicidio colposo e nelle prossime ore de- legherà l’autopsia, non prima di aver «avvisato» i medici che hanno trattato la paziente nei due accessi ravvicinati (a meno di 24 ore uno dall’altro) al Pronto soccorso di Santorso, perché questi abbiano la possibilità di partecipare con dei loro consulenti all’esame irripetibile. Un atto dovuto per fare luce su una tragedia che al momento non trova spiegazioni. Da quanto fa sapere l’azienda sanitaria pedemontana quando la 45enne si è presentata, il 28 dicembre sera, a Santorso aveva sintomi che facevano pensare a un’influenza intestinale. Le era stata fatta una radiografia polmonare, esami del sangue ed elettrocardiogramma: tutti negativi. Meno di 24 ore dopo Scalzolaro è tornata, molto grave: il quadro clinico era molto diverso, con un netto peggioramento e una pressione molto bassa tanto che era stata subito presa in carico dall’Ucic (unità coronarica). «È stata quindi trasportata in tarda serata venerdì 29 dicembre al San Bortolo di Vicenza, nel reparto di Terapia Intensiva, dove è morta.
I numeri, in compenso, sono confortanti. Stando all’ultimo rapporto epidemiologico della Regione, dal 18 al 24 dicembre in Veneto ci sono stati 14.085 casi d’influenza, per un totale di 44.600 casi da fine ottobre. L’incidenza regionale, ricavata dalle segnalazioni di 104 medici «sentinella» sparsi nelle 9 Usl del Veneto, è inferiore a quella nazionale (2,87 casi per mille pazienti contro 6,39).
Il picco in Veneto è previsto per metà gennaio.
« S i a mo i n r i t a r d o d i 1 5 giorni - ammette Lorena Gottardello, responsabile del servizio di Igiene pubblica all’Usl 6 di Padova -. Quest’anno la campagna vaccinale è andata molto bene, tanto che siamo passati da 163 mila dosi a 165 mila; in passato inoltre le richieste finivano a novembre, mentre quest’anno abbiamo continuato a riceverne fino a Natale. E poi il meteo è clemente, per cui la gente esce più spesso e il rischio contagio si riduce».
Il monito Coin (Usl 7): «Non è una malattia banale, vaccinate vi» Il presidente Zaia A disposizione della famiglia per definire l’esatta dinamica dell’assistenza erogata