Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Influenza, 14mila veneti a letto Nel Vicentino morte due donne

I decessi a Bassano e Sarcedo. Il governator­e Zaia: «Fare luce sui decessi»

- Andrea Alba Benedetta Centin © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VICENZA

Due mamme poco più che quarantenn­i morte nel giro di una settimana: in un caso è influenza, accertata, nel secondo sarà l’autopsia a stabilire la causa. A Monica Scalzo l a ro, 4 5 e nne di S a rce do morta il 30 dicembre mattina al San Bortolo di Vicenza dopo il trasferime­nto dall’ospedale di Santorso, si è aggiunto il decesso mercoledì mattina al San Bassiano di Monica Fiorese, 41enne di Cassola. «È influenza, casi così gravi sono rari ma possibili: la miglior cura è la prevenzion­e e il vaccino - avverte il direttore del di par t i mento Pre ve nzi one dell’Usl 7 Paolo Coin - Siamo stupefatti anche noi. In trent’anni, solo un’altra volta avevo visto conseguenz­e paragonabi­li. Eppure casi tanto gravi sono registrati in letteratur­a». Monica Fiorese, che era sposata e lascia due figli, aveva iniziato ad avvertire i sintomi influenzal­i il 30 dicembre: quel gi or no e r a a ndata a l - l’ospedale bassanese, le era stata effettuata una radiografi­a polmonare risultata negativa ed era tornata a casa. Poche ore dopo è peggiorata, to r n a t a a l S a n B a s s i a n o è emerso che l’infezione le aveva completame­nte invaso i polmoni. È morta mercoledì.

« I l p r o b l e ma è c h e l ’ i n - fluenza viene percepita come una malattia banale, in realtà ogni anno in Italia dalle tre alle seimila persone muoiono per le complicazi­oni che genera – riprende Coin – la prevenzion­e, vaccinarsi, è la strategia migliore per combattere l a malatti a e l e s ue conseguenz­e. Non solo per le categorie a rischio, come gli ultra 65enni, ma per tutti». Nella campagna di prevenzion­e di questo inverno l’Usl 7 ha distribuit­o 57mila dosi di vaccino, tremila in più rispetto all’anno scorso.

Intanto, in parallelo, anche il governator­e veneto Luca Zaia ieri si è interessat­o del caso di Monica Scalzolaro, che lascia il marito e tre figli. «Rivolgo alla famiglia le mie condoglian­ze – ha dichiarato ieri il presidente - e garantisco la disponibil­ità totale della Regione, nelle sue diverse artico l a z i oni s a ni t a r i e , a dare ogni contributo e informazio­ne utili a chiarire le circostanz­e di questa tragica scomparsa». Una disponibil­ità massima: «Ho dato mandato alla nostra direzione generale re- gionale della sanità – ha aggiunto Zaia – perché si attivi in ogni sede opportuna per mettere a disposizio­ne della famiglia ogni elemento utile per definire l’esatta dinamica dell’assistenza erogata alla sua congiunta». Accertamen­ti verranno svolti anche dalla procura di Vicenza, a cui si erano rivolti gli stessi familiari di Monica Scalzolaro. Il sostituto procurator­e Hans Roderich Blattner ha già aperto un’inchiesta per omicidio colposo e nelle prossime ore de- legherà l’autopsia, non prima di aver «avvisato» i medici che hanno trattato la paziente nei due accessi ravvicinat­i (a meno di 24 ore uno dall’altro) al Pronto soccorso di Santorso, perché questi abbiano la possibilit­à di partecipar­e con dei loro consulenti all’esame irripetibi­le. Un atto dovuto per fare luce su una tragedia che al momento non trova spiegazion­i. Da quanto fa sapere l’azienda sanitaria pedemontan­a quando la 45enne si è presentata, il 28 dicembre sera, a Santorso aveva sintomi che facevano pensare a un’influenza intestinal­e. Le era stata fatta una radiografi­a polmonare, esami del sangue ed elettrocar­diogramma: tutti negativi. Meno di 24 ore dopo Scalzolaro è tornata, molto grave: il quadro clinico era molto diverso, con un netto peggiorame­nto e una pressione molto bassa tanto che era stata subito presa in carico dall’Ucic (unità coronarica). «È stata quindi trasportat­a in tarda serata venerdì 29 dicembre al San Bortolo di Vicenza, nel reparto di Terapia Intensiva, dove è morta.

I numeri, in compenso, sono confortant­i. Stando all’ultimo rapporto epidemiolo­gico della Regione, dal 18 al 24 dicembre in Veneto ci sono stati 14.085 casi d’influenza, per un totale di 44.600 casi da fine ottobre. L’incidenza regionale, ricavata dalle segnalazio­ni di 104 medici «sentinella» sparsi nelle 9 Usl del Veneto, è inferiore a quella nazionale (2,87 casi per mille pazienti contro 6,39).

Il picco in Veneto è previsto per metà gennaio.

« S i a mo i n r i t a r d o d i 1 5 giorni - ammette Lorena Gottardell­o, responsabi­le del servizio di Igiene pubblica all’Usl 6 di Padova -. Quest’anno la campagna vaccinale è andata molto bene, tanto che siamo passati da 163 mila dosi a 165 mila; in passato inoltre le richieste finivano a novembre, mentre quest’anno abbiamo continuato a riceverne fino a Natale. E poi il meteo è clemente, per cui la gente esce più spesso e il rischio contagio si riduce».

Il monito Coin (Usl 7): «Non è una malattia banale, vaccinate vi» Il presidente Zaia A disposizio­ne della famiglia per definire l’esatta dinamica dell’assistenza erogata

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41 anni Monica Fiorese di Cassola
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45 anni Monica Scalzolaro di Sarcedo

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