Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Vince causa contro Stampini: «Ora mi curerò»
Quando ha letto sui giornali che BASSANO Andrea Stampini, il ginecologo che l’aveva avuta in cura per dieci anni, non avrebbe mai conseguito la laurea in medicina, tantomeno la specializzazione(il 66enne è indagato per abuso della professione medica), Mara Girardi è stata presa dallo sconforto.
«Mi è crollato il mondo addosso, ho avuto paura, e ho finito per chiudermi in casa per mesi - racconta la 39enne residente a Cassola – : non potevo accettare che mi avesse visitato un non medico, che mi avesse toccato una persona non competente». E nella mente della donna si sono accavallati ricordi e perplessità, hanno preso il sopravvento le paure, e le deduzioni negative. «Ho iniziato a ripensare a tante situazioni – prosegue l’ex paziente di Stampini - sono stata assalita dai dubbi, dalla paura, dalla convinzione che alcuni miei problemi ginecologici ancora esistenti potevano essere evitati, o quantomeno prevenuti con accertamenti mirati e diagnosi che secondo me negli anni sono mancati. E questo non riesco proprio a togliermelo dalla testa».
Nelle scorse settimane la 39enne ha vinto la causa civile che aveva intentato con l’Unione Consumatori di Cassola, ottenendo dal giudice di pace di Bassano una condanna nei confronti del sedicente ginecologo Andrea Stampini e dell’ambulatorio di Marostica in cui esercitava in convenzione con l’Usl bassanese. Dovranno rifonderle in solido la somma di 715 euro, l’importo delle fatture che aveva pagato per le visite specialistiche effettuate. Ma non solo: il geometra residente a Bassano che per 17 anni ha lavorato come ginecologo all’ospedale cittadino e la società Asi srl dovranno anche pagare alla paziente 2mila euro di danni morali. «I danni morali? È il minimo che mi devono – sbotta la Girardi – ora dovrò capire, attraverso degli specialisti, se alcuni miei problemi di salute siano legati a negligenze imputabili a chi mi ha avuto in cura fino al 2016 e se ciò fosse provato mi muoverò di conseguenza». La cassolese racconta di aver conosciuto Stampini per la prima volta al San Bassiano nel 2006. «Ero stata ricoverata in ospedale per una emorragia e negli anni successivi sono rimasta in cura da lui – spiega la donna –. Mi è capitato di stare ancora male (e non poco) ma non capivo perché Stampini non mi prescrivesse ulteriori accertamenti, perché non mi ricoverasse. Ricordo che allora mi aveva liquidato semplicemente con due scatole di medicine e in quel caso qualche dubbio sul suo operato sinceramente mi era venuto. Ora quei dubbi sembrano avere un senso. C’è solo da capire se trovano riscontro».