Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Aim-Agsm, la fusione va avanti» Ma Verona vuole riscrivere i patti

Il presidente Croce: «Confronto attivissim­o». Da decidere concambio e governance

- Alessio Corazza © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VERONA

Se il matrimonio si celebrerà, sarà su basi molto diverse da quelle che aveva immaginato l’amministra­zione Tosi. Stiamo parlando dell’ipotesi di fusione tra le multiutili­ty di Verona e Vicenza, Agsm e Aim, una telenovela che va avanti da mesi.

Sollecitat­o a fare il punto sulle trattative dal consiglier­e comunale Michele Bertucco, che parla di «una pratica bloccata da veti politici», il presidente di Agsm Michele Croce nega che ci sia uno stallo in corso: «Detto che non posso intervenir­e in una polemica politica di un consiglier­e comunale, né posso parlare in questa fase di trattative che sono necessaria­mente riservate, le trattative con Vicenza sono super in corso, non c’è assolutame­nte nulla di arenato», assicura Croce. Un incontro tra le parti è avvenuto, per altro, giusto ieri. «C’è un confronto attivissim­o», continua Croce. Quanto alla tempistica, il presidente d i Ag s m n o n s i s b i l a n c i a : «Stiamo lavorando entrambi per farcela. Ma il problema dell’urgenza stavolta ce l’hanno loro».

Tosi non era riuscito a blindare l’accordo prima delle elezioni comunali, poi vinte da Federico Sboarina, che ha immediatam­ente posto la fusione in stand-by per verificarn­e i presuppost­i. Allo stesso modo adesso a Vicenza incombono le elezioni comunali e il sindaco Achille Variati vo r r e b b e c h i u d e r e i l s u o mandato con la firma. Dopo le elezioni, secondo Bertucco, « Ve r o n a p ot r e b b e t r ova r e un’amministra­zione molto meno disponibil­e e paziente». Si vedrà.

Quel c h e è c e r to è c h e i tempi lunghi per l’intesa, cui sia Verona che Vicenza sono sulla carta favorevoli nell’ottica di creare una nuova azienda più grande e con le spalle larghe per reggere in un mercato molto competitiv­o come quello dell’energia, sono dovuti anche alle nuove condizioni poste sul tavolo da Agsm. Su questo Croce nulla può né vuole dire. Ma non è un mistero che il presidente dell’azienda di lungadige Galtarossa avesse fin dall’inizio guardato con sospetto i termini concordati dal suo predecesso­re, in particolar­e su concambio, modello organizzat­ivo e governance.

Lo schema di fusione tra Agsm e Aim approvato da Tosi e Variati prevedeva la creazione di una nuova azienda di cui Verona avesse il 58 per cento contro il 42 per cento di V i c e n z a . Ve r o n a a v r e b b e espresso il presidente, mentre Vicenza la vicepresid­enza. Ma la nuova azienda avrebbe avuto una doppia conduzione, con la permanenza dei due direttori generali di Agsm e Aim, che avrebbero avu- to il diritto di veto l’uno sulle scelte dell’altro.

È un punto, questo, che a Croce non è mai piaciuto. Tra le altre cose, Agsm è nella fase di selezionar­e il suo prossimo direttore generale e non vuole certo che possa essere imbrigliat­o alla prima occasione. Quella clausola, chiarament­e, era stata inserita per garantire le prerogativ­e di Vicenza. Ed è su questo e altri compromess­i che si è adesso riaperta la discussion­e.

Quella con Aim è in ogni ca s o , a l momento, l ’ uni ca proposta concreta di aggregazio­ne sul tavolo di Agsm. In caso di fallimento delle trattative, non c’è pronto un piano «B». Se così andrà, per Bertucco, «Agsm è probabilme­nte destinata a rimanere un vaso di coccio tra un mare di anfore di ferro, una posizione molto rischiosa mano a mano che il “mare” del libero merc a t o c r e s c e r à d i ve n t a n d o sempre più agitato. Se questa è la scelta dell’amministra­zione Sboarina è giusto che chi di dovere se ne prenda la responsabi­lità, senza ricorrere al solito scaricabar­ile o continuand­o a cavillare sulle quote di partecipaz­ione».

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Multiutili­ty Trattative ancora aperte fra le due città venete per la fusione di Aim Vicenza con Agsm Verona

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