Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il terrore del vicino di casa: «Avevo con me la piccola è entrato furioso e l’ha presa»

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ALTAVILLA

«È stato preso vero? Ero terrorizza­to che quell’uomo potesse tornare qui e fare del male anche a me. Non ho più dormito nè mangiato». Negl i o c c h i d i Gi a n f r a n c o Bressan, 71 anni, c ’è ancora terrore, sgomento. Il pensionato abita al piano terra della bifamiliar­e di via Verona a Tavernelle in cui mercoledì stava per consumarsi un delitto. È visibilmen­te scioccato e fissa la porta d’ingresso che Busiello gli ha danneggiat­o a calci per riuscire ad entrare e rapire la figlia di sei anni che gli era stata affidata dalla mamma assieme alla sorella di 9, figlia di una precedente relazione della donna.

«Eravamo a tavola io e le due bimbe e abbiamo udito come uno scoppio: era il vetro della porta che, preso a calci, andava in frantumi. Siamo rimasti atterriti – spiega Bressan - L’uomo ha subito preso per il collo la figlia e l’ha infilata sotto il braccio trascinand­ola fuori, e ha tentato di afferrare anche la sorella ma io non gliel’ho permesso: mi sono parato davanti e l’ho spinto via». La madre delle piccole era rientrata solo qualche minuto prima. «Era stata a firmare il contratto per un lavoro che doveva cominciare oggi, ed è salita in casa, dove poi è stata aggredita. Ma io l’ho realizzato solo quando l’ho trovata sanguinate e distesa in strada». Dove ci sono ancora le tracce dei rilievi effettuati dai carabinier­i del nucleo investigat­ivo, tornati anche ieri nella bifamiliar­e. Le scale che portano al secondo piano, all’abitazione che il macellaio aveva preso in affitto da due anni, sono inaccessib­ili: un nastro bianco e rosso sbarra la strada. Il davanzale della finestra e il muro sono ancora sporchi di sangue, e sul selciato le chiazze più vistose, c o me s e l a d o n n a s i fo s s e sporta prima di scendere e arrivare in strada. Tra i vicini, abituati a sentire urla, minacce e insulti da quell’immobile, c’è qualcuno che polemizza. «Dopo quanto accaduto l’ultimo dell’anno dovevano prevedere che sarebbe successo qualcosa di ancora più grave». Il 31 dicembre appunto. Allora, stando alle testimonia­nze, il macellaio, all’apice dell’ennesima discussion­e con la donna, aveva preso a cal ci l ’a uto, devastato casa rompendo suppellett­ili e tagliando con un coltello il divano. Aveva anche tentato di incendiarl­a la casa, appiccando il fuoco agli indumenti di lei, nel terrazzo. Tanto che con i carabinier­i erano intervenut­i anche i vigili del fuoco. Una furia che non si era placata.

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