Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Carabinieri più capillari» E tra Arma e vigili si sfiora l’incidente diplomatico Il colonnello: «Frainteso»
Sfiorato l’incidente diplomatico tra la polizia locale e i carabinieri. Il caso nasce da alcune dichiarazioni fatte dal colonnello Oreste Liporace, comandante provinciale dell’Arma di Padova, che nel corso di una conferenza stampa sulla sicurezza tre giorni fa ha fatto un appello ai sindaci della provincia di Padova, chiedendo loro di rivolgersi prima di tutto ai comandanti delle stazioni distribuite sul territorio in caso di percezioni di insicurezza o possibili notizie di reato. Liporace ha sottolineato l’efficacia della capillarità dell’Arma rispetto ad altre forze di sicurezza, come esempio la polizia locale.
Ititol idei giornalich eriportavano la posizione del comandante padovano sono state lette anche da Marco Agostini, comandante della polizia locale di Venezia e figura più alta in grado di tutte le polizie locali del Veneto.
Leggendo le dichiarazioni di Liporace come un affronto al lavoro dei tanti agenti locali che pattugliano le città e i piccoli comuni, Agostini non ha fatto passare la cosa sotto silenzio. All’indomani dalle affermazioni dell’ufficiale dell’ Arma, il comandante veneziano ha postato un commento piuttosto piccato sulla vetrina Facebook «Amici della polizia locale del Veneto»: «Ieri pomeriggio come più alto in grado della polizia locale del Veneto ho contattato telefonicamente il generale di brigata Giuseppe La Gala (Comandante della Legione Veneto dei carabinieri, quindi diretto superiore di Liporace ndr) per esternargli il disappunto mio e di tutti i poliziotti locali della regione per le improvvide dichiarazioni del comandante provinciale di Padova». A quel punto, scrive sempre Agostini, «il generale ha manifestato il proprio rincrescimento per l’accaduto e ha detto che quanto apparso sui quotidiani non corrisponde al pensiero della gerarchia dell’Arma e probabilmente dello stesso colonnello Lipo- race» che sarebbe dunque stato frainteso. Strappo ricucito quindi? Più o meno. Ieri infatti Agostini, contattato telefonicamente, è ritornato sull’argomento: «Il generale ha gettato acqua sul fuoco, ma era necessario correggere il tiro di quelle dichiarazioni che mettevano in chiaro imbarazzo tutti gli agenti di polizia locale – aggiunge – è bizzarro che a pronunciare certe parole sia stata proprio la stessa persona che aspirava a diventare capo dei vigili di Roma e non ci è riuscito (il riferimento è al tentativo fatto da Liporace nel 2013 di diventare capo dei vigili di Roma, posto a cui non ha avuto accesso per questioni di anzianità non raggiunta ndr). La Gala ha minimizzato le parole del suo colonnello e lo ha difeso sostenendo che il senso del discorso era un altro– aggiunge - ma era giusto chiarire questa frizione».
Lo stesso Liporace tiene a precisare: «Non volevo affatto dire che i carabinieri sono più bravi della polizia locale, intendevo sottolineare la capillarità della nostra presenza sul territorio rispetto ad altre forze». Ora l’incidente diplomatico dovrebbe chiudersi qui.