Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Palazzo Thiene, ipotesi per il futuro Franceschini: «Museo di Stato»
Il ministro a Vicenza chiamato dalla Roi. «Ma altre banche hanno problemi simili»
Palazzo Thiene patrimonio dello Stato. E dunque, museo statale. Non è ancora una certezza, ma quel che arriva dalle parole del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, è almeno un’ipotesi. È questo lo scenario infatti a cui lavora il Governo per risolvere il nodo del palazzo palladiano finito nelle maglie del crac dell’ex-Popolare di Vicenza. «Stiamo provando a capire se c’e la possibilità che entri a far parte del patrimonio dello Stato» dichiara Franceschini. Innanzitutto, il punto di partenza dei ragionamenti del ministro: Palazzo Thiene è stata la sede prestigiosa di rappresentanza di BpVi fin dal 1872 ed è, di fatto, uno scrigno pieno di tesori. Contiene infatti 115 dipinti di Bellini, Tintoretto, Montagna, Tiepolo, e poi busti, sculture di Arturo Martini, piatti, ceramiche, incisioni e una collezione di quasi 500 monete d’epoca veneziana. Oltre al valore delle opere che contiene, però, c’è pure quello dell’edificio firmato nel 1542 da Andrea Palladio su un progetto dell’architetto Giulio Romano. Insomma, è un immobile dal valore inestimabile per Vicenza e sull’edificio insiste un vincolo pertinenziale che rende il palazzo, di fatto, un museo intoccabile.
Il problema è che lo stesso edificio è finito nel patrimonio della bad-bank nata per cercare di recuperare i crediti deteriorati della Bpvi. E dunque la prospettiva concreta è quella di una liquidazione coatta, ovvero vendita. Da qui l’interesse di Vicenza per il palazzo di contra’ Porti e la presa di posizione del ministro. Dopo aver visitato la mostra in Basilica e aver incontrato il sindaco, Achille Variati, Franceschini è stato ospite della Fondazione Roi nel primo dei tre convegni su arte e cultura a Palazzo Chiericati. E a margine dell’incontro ha parlato di Palazzo Thiene: «È importante - dichiara il ministro - ma dobbiamo considerare alcuni aspetti come il fatto che ci sia un vincolo pertinenziale sull’immobile e che ci siano altre banche in Italia con problemi simili. Ciò nonostante stiamo lavorando per capire quale possa essere il ruolo dello Stato e se possa entrare nel patrimonio statale». Dunque Palazzo Thiene museo statale? «Non voglio correre» ribatte il ministro, ma la strada imboccata va in quella direzione. In realtà l’intervento di Franceschini non è che l’ultimo di una serie di iniziative partite (anche) dal territorio fin dalla scorsa estate. Prima un ordine del giorno in Senato, che chiese di togliere il palazzo dal processo di vendita. Poi la mozione del consiglio comunale presentata dal Movimento cinque stelle per «mantenere le vocazione museale del monumento e farlo entrare nel patrimonio comunale» e infine un’altra mozione del consiglio provinciale, sulla falsariga di quella comunale, ma presentata da Forza Italia.