Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Benetton, ordine dopo il ciclone Luciano diventa presidente

Gori rimette le deleghe in attesa d’altro incarico, Brusò confermato: al fondatore anche le redini ufficiali

- di Gianni Favero

Dopo

il ciclone, Benetton group fa ordine. È successo nel cda di ieri, dove Luciano Benetton ha assunto anche formalment­e la presidenza con deleghe operative, dopo il rientro, con parole molte critiche, per far sterzare la United Colors uscita sbiadita dalla cura dei manager. Il presidente uscente Francesco Gori resta in cda, in attesa di una nuova guida operativa in altra società di Edizione. Confermato invece nel suo ruolo il capo delle operazioni, Tommaso Brusò.

Il passaggio formale TREVISO che mancava alla partenza del «New Deal» di Benetton group è arrivato e da ieri il colosso del casual di Ponzano Veneto ha un nuovo presidente. Cioè Luciano Benetton, 82 anni, l’uomo che con i tre fratelli, una cinquantin­a di anni fa, intuì il vento del casual e pose le basi di quello che sarebbe stato uno dei marchi più conosciuti al mondo.

Il consiglio di amministra­zione, in coerenza con quanto era nell’aria da almeno un paio di mesi dopo l’intervista del 30 novembre a Repubblica in cui lo stesso Luciano annunciava, con parole molto critiche, la rivoluzion­e a Repubblica, lo ha nominato, per la precisione, presidente esecutivo. E quindi mettendo ordine e rendendo compatibil­e l’organigram­ma di Benetton con la rivoluzion­e del ritorno di Luciano, con i fedelissim­i, al timone di fatto dell’azienda.

E il presidente esecutivo, dotato delle deleghe operative, è una figura perfettame­nte compatibil­e anche con la volontà di non procedere alla designazio­ne di un amministra­tore delegato, «almeno non a breve», ribadita alcuni giorni fa sempre da Luciano in occasione della presentazi­one del nuovo format di Fabrica guidata dal pure egli rientrante Oliviero Toscani.

La consegna, tuttavia, è di non usare mai espression­i come «ritorno al passato», perché non passi l’idea che i senior di United Colors non abbiano la saggezza di riconoscer­e come il mondo di oggi sia radicalmen­te diverso dai decenni d’oro. C’è invece tutta la consapevol­ezza delle scelte reiteratam­ente errate che il gruppo ha compiuto nell’ultima lunga fase attraverso l’affidament­o delle leve di comando a manager esterni ingaggiati unicamente sulla base dei loro curricula.

Valutazion­e che non fun- ziona per tutti. Tommaso Brusò, direttore operativo, prelevato dall’orbita Diesel lo scorso maggio mentre se ne andava l’ultimo Ad, Marco Airoldi, rimane saldo nel suo ruolo. Fiducia «annacquata», però, per Francesco Gori, presidente del Gruppo dalla primavera 2016 e che con la dipartita di Airoldi aveva assunto ad interim anche parte delle sue deleghe. Gori rimane nel board di Ponzano ma assumerà anche «a breve una nuova carica in un’altra società facente capo a Edizione», la holding di famiglia presieduta da Gilberto Benetton. Le sue doti vengono premiate, è dunque il significat­o della scelta, ma il Gruppo del tessile non è forse il luogo perfetto per lui. Ancora presto per dire sotto quale insegna di Edizione Gori troverà collocazio­ne. La «casella» per accoglierl­o, insomma, si lascia intendere, non è ancora pronta.

Schema più chiaro e per niente in discussion­e, invece, nella controllat­a Fabrica, il pensatoio creativo diventato «Fabrica Circus». Il posto di amministra­tore delegato rimane a Carlo Tumioli, al quale è attribuito l’onere di comunicare per conto di Benetton almeno per tutto quest’anno, fino a quando non si potrà parlare in termini e netti del piano industrial­e «post manager» che Luciano Benetton ha manifestat­o finora solo per sommi capi.

Fra le manovre probabili, in ogni caso, c’è il reintegro nel Gruppo di Olimpias, la società produttiva scorporata con la tripartizi­one degli asset del 2015, in un ritorno dell’attenzione per la parte produttiva . Tema molto caro alle organizzaz­ioni sindacali del quale, oltre all’integrativ­o in discussion­e, si dovrebbe discutere oggi in un incontro con l’azienda.

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In sella Luciano Benetton (a destra) con Oliviero Toscani

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