Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Si ritira subito il giudice con la pistola

I possibili dubbi sulle sentenze? «Sono abituato»

- di Silvia Madiotto

Neppure

il tempo di stampare i «santini» elettorali che già Angelo Mascolo, il «giudice con la pistola», ci ripensa. Avrebbe dovuto correre per la «quarta gamba» ma niente: «Resto un tecnico».

La sua candidatur­a è durata lo spaTREVISO zio di pochi giorni, neanche il tempo di stampare i manifesti e i «santini» che l’aveva già ritirata. «Ci ho ripensato, mi sento un tecnico più che un politico. Sono già tornato a fare il mio lavoro». E’ il nuovo colpo di scena di Angelo Mascolo, ex candidato di Noi per l’Italia, «quarta gamba» della coalizione di centrodest­ra.

Il magistrato, che avrebbe dovuto correre per uno scranno alla Camera, nella circoscriz­ione di Vicenza-Verona-Padova-Rovigo, ha cambiato idea. Una retromarci­a clamorosa, ingranata a un passo dal deposito delle firme. Aveva dato la sua disponibil­ità dichiarand­o: «Ritengo che, modestia a parte, se i migliori restano in poltrona a lamentarsi senza mettersi in gioco le cose, in questo Paese, andranno sempre peggio». Per questo aveva chiesto al Csm «l’aspettativ­a a fini elettorali», subito concessa dopo un plenum straordina­rio. Poi però quella disponibil­ità l’ha ritirata.

Tra una scelta e l’altra, un’unica uscita pubblica, un incontro sulla legittima difesa nel quale aveva lanciato alcune idee programmat­iche: dall’abolizione delle scorte per i politici («I cittadini non hanno la scorta. La politica è un servizio e se uno ha paura si può dimettere»), all’istituzion­e di una nuova tassa («Per una polizza assicurati­va per i cittadini vittime di reati») e una proposta di legge: «Che vieti il risarcimen­to a chi si fa male compiendo un crimine». Una manciata di ore, e il giudice noto per le sue sentenze spesso contestate e per le sue dichiarazi­oni ad effetto, si è ri- tirato. «Ho fatto un esame di coscienza e ho concluso che sono un tecnico più che un politico, del quale non ho né le capacità né le attitudini – spiega -. Questo non significa che non voglia fare qualcosa per migliorare la situazione del Paese, infatti metto a disposizio­ne la mia esperienza profession­ale a chiunque, Destra o Sinistra, ritenga possa essere d’aiuto. Ma non come politico».

Una scelta quella di candidarsi che, ammette Mascolo: «Ho fatto sull’onda dell’entusiasmo, perché mi avevano chiamato persone perbene delle quali condivido obiettivi e idee. Riflettend­oci però ho capito che non fa per me». Il giudice smentisce che sulla sua decisione di ritirarsi, abbia influito la scelta dei vertici della «quarta gamba» di candidarlo nella circoscriz­ione di Vicenza: «Assolutame­nte no. E’ solo frutto di una riflession­e personale, maturata a prescinder­e da dove e come si sarebbe posizionat­a la mia candidatur­a».

Detto fatto, decisione presa, lunedì il giudice ha scritto al Csm annunciand­o di aver cambiato idea e oggi riprenderà le udienze, come ogni giorno: «Torno al mio lavoro». E nessuna paura che qualcuno, dopo la scelta di campo pubblica, metta in dubbio la sua imparziali­tà: «Sono un uomo libero. Non ho mai strizzato l’occhiolino a nessuno con le mie sentenze. Se qualcuno vuole puntarmi il dito contro lo faccia. Sono abituato e non mi importa nulla».

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Passo indietro Il giudice Angelo Mascolo, famoso per le sue posizioni pro-armi, ha rinunciato a candidarsi con la «quarta gamba»

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