Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Imbarazzo nel M5s, il magistrato in lista ricevette contributi dal Cvn di Mazzacurati
La difesa di Abrami: «È tutto documentato»
A Venezia lo conoscono tutti per le VENEZIA sue battaglie ambientaliste e perché, da magistrato delle Corte d’Appello, ha fatto di tutto per portare in città il Tribunale internazionale dell’Ambiente. Ora, smessa la toga, Antonino Abrami è uno dei candidati di punta alla Camera del Movimento 5 Stelle. Ma non a Venezia, Abrami è stato scelto per rappresentare i cinque stelle a San Donà di Piave, nel Veneziano, nel collegio uninominale, lo stesso dov’è in corsa il forzista Renato Brunetta. «Il presidente Di Maio mi ha chiamato e ho accettato dopo averlo incontrato - dice l’ex magistrato -, io non faccio parte del Movimento, mi metto a disposizione con spirito di servizio, è un po’ un ritorno al passato come quando facevo formazione per il Wwf e i cittadini chiamavano per un aiuto contro la cementificazione».
Abrami, il cui operato è sempre stato molto apprezzato in laguna, ha però qualche scheletro nell’armadio che potrebbe far sobbalzare sulla sedia più di un militante pentastellato. Nel 2003, ha fondato l’Accademia internazionale di scienze ambientali (presieduta dal Nobel per la pace Adolfo Pèrez Esquivel) e proprio quest’associazione ha ricevuto contributi per le sue attività dal Consorzio Venezia Nuova, il concessionario unico per lo Stato dei lavori di salvaguardia della laguna finito nell’occhio del ciclone per l’inchiesta sulle mazzette del Mose. Da quando è scoppiato il caso giudiziario nel giugno 2014, i cinque stelle hanno sempre attaccato il Consorzio, colpevole, per il Movimento, di es- sere la punta di diamante di un sistema di corruttela che coinvolgeva tutti i partiti. La scelta romana di candidare Abrami avrebbe dunque creato qualche mal di pancia tra gli attivisti, anche se, visto l’alto profilo professionale e l’impegno ambientalista dell’ex magistrato, nessuno ha chiesto che ci fosse un passo indietro sulla scelta e le proteste e i malumori della base sono stati presto messi a tacere.
«Tutte le associazioni cittadine hanno preso soldi dal Consorzio - fa spallucce il consigliere comunale Davide Scano -, Abrami è una brava persona». Il candidato non nega che dal 2005 in poi il Consorzio abbia erogato contributi per una somma complessiva di quasi 300 mila euro, soldi usati per la sede dell’Accademia a Sant’Elena. «Tutto è documentato e trasparente - spiega -, nel nostro sito ci sono anche le attività ambientali che portiamo avanti, si vada a vedere piuttosto quanti partiti ha finanziato il Consorzio, in ogni caso quei contributi non rappresentano un problema e spesso ho tirato fuori io stesso soldi». Abrami, in passato, ha avuto offerte anche da altri schieramenti ma ha sempre declinato le proposte. «Mi sono state proposte nomine di governo: ero magistrato e ho detto no, io sono contrario alla sovrapposizione dei ruoli - dice - ma ora sono in pensione, faccio anche parte del coordinamento nazionale di Paolo Maddalena (vice presidente emerito della Corte costituzionale, ndr) ».