Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pedemontana, sulle aperture parziali deciderà la giunta
Il commissario Corsini: «Lavori ora a pieno regime, all’Anac chiesta una proroga e un incontro»
Pedemontana, avanti con brio. Fuoco VENEZIA di fila di domande della prima e seconda commissione a Palazzo Ferro Fini, ieri mattina per fare il punto sulla superstrada fra Treviso e Vicenza. A rispondere c’erano l’assessore regionale alle Infrastrutture Elisa De Berti, il commissario Marco Corsini e il direttore della struttura di progetto Elisabetta Pellegrini. Ed è stata proprio l’ingegner Pellegrini a rispondere al quesito del giorno: «Si apriranno tratti di superstrada prima della dead line del settembre 2020?». La risposta è «dipende». Letteralmente. Dipende dalle valutazioni squisitamente politiche su costi e benefici. Vale a dire che sarà Luca Zaia, in buona sostanza, a decidere la convenienza o meno dell’apertura, ad esempio, dell’ormai celebre tratto fra Thiene e Breganze, 6 chilometri in tutto, già ultimato. Il pressing arriva, proprio in questi giorni, dalle associazioni di categoria che spiegano: «Sembra poca cosa ma per le nostre aziende anche dei brevi tratti possono fare la differenza». Da Vicenza, Confindustria si è spinta a dire che «entro l’estate passerà la prima auto». «Temo si siano allargati un po’ troppo. - sorride Pellegrini - Ad oggi, il contratto di concessione prevede l’apertura in blocco nel 2020. Non è esclusa l’apertura di tratti intermedi e stiamo raccogliendo i dati da fornire alla giunta a fine primavera». Nel giro di un paio di mesi, quindi, si saprà quando e dove tratti funzionali potrebbero essere aperti. «Per la Regione potrebbe essere conveniente a fronte di canoni ammissibili rispetto ai flussi di traffico - continua Pellegrini - e la ditta avrebbe il vantaggio di evitare oneri di manutenzione su manufatti ancora chiusi». Un elemento in più, aggiunge De Berti, sarà valutato: «Che le aperture parziali non impattino negativamente con la viabilità ordinaria. Appurato questo, si potrà eventualmente procedere con un’integrazione al Terzo atto convenzionale». Il sunto è di Corsini: «Deciderà la politica». E il commissario ha risposto anche in merito a due altri punti. In primis l’avanzamento dei lavori che dopo il closing di novembre ha decisamente ripreso quota: «Si lavora - spiega - ormai a regime cioè al ritmo di 50 milioni al mese fra lavori veri e propri, soluzione delle interferenze ed espropri». Intanto su suggerimento di Anac e in attesa di un nuovo incontro interlocutorio si è chiesta una proroga per rispondere alla relazione di Cantone dell’autunno scorso. Negativa, infine, la valutazione del consigliere del Pd Andrea Zanoni: «Tante parole ma non mi hanno convinto».