Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

La maestra e il sacchetto «Ho letto la firma e chiuso come fosse una bomba»

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La maestra Elena Due sacchetti da congelator­e, uno dentro l’altro, con un biglietto rosso in mezzo

«Guardi, era SANTA GIUSTINA proprio lì. Tra la coccinella e la margherita»

La maestra Elena, da 35 anni insegnante nella stessa materna di Cergnai, una piccola scuola in cima a una manciata di tornanti dolci che da Santa Giustina salgono verso Cesio Maggiore, guarda il vialetto d’ingresso colorato. La coccinella dipinta è grande come un piattino da contorno e dista un metro e mezzo da una staccionat­a fatta di gigantesch­e matite a colori. Esattament­e cosa c’era vicino alla coccinella? «Un sacchetto con un biglietto dentro. Rosso». Un sacchetto trasparent­e? «Un sacchetto da congelator­e con l’anima bianca e i gancetti in ferro. Anzi, i sacchetti erano due, uno dentro l’altro. Tra il primo e il secondo c’era il biglietto rosso» Cosa c ’era scritto sul biglietto?

«Quando l’ho aperto ho visto subito la firma: Erostrato. E ho richiuso come fosse una bomba». Quindi non ha fatto in tem-

po a leggere nulla?

«Ho fatto in tempo a leggere che voleva fare del male ai bambini, che li avrebbe colpiti. Questo sì. Poi ricordo che c ’erano frasi senza senso o che perlomeno io non capivo. Credo che un senso a quelle frasi lo sappiano dare gli inquirenti». Se un senso ce l’hanno. E poi che ha fatto?

«Ho portato tutto giù a Santa Giustina dove c’è il vicepresid­e della scuola. So che ho sbagliato, che non dovevo toccarlo ma so che non potevo sapere cosa c’era dentro».

Si, giusto, le impronte. Certo che non poteva sapere. Nel secondo sacchetto c’erano caramelle con degli spilli giusto?

«Questo l’ho saputo dopo».

Caramelle con degli spilli conficcati dentro, come un piccolo spiedino ci dicono fonti investigat­ive.

«Io però credo una cosa, che non volesse realmente far del male ai bambini. Sennò i n ve c e c h e s u l v i a l e t t o l e avrebbe nascoste nei giochi del cortile».

Qui ci sono casette, altalene, scivoli... ma per arrivarci bisogna entrare dal vialetto. I nsomma, vo l e va fa r gl i e l e trovare? «Esatto». I b a mbi n i h a n n o c a p i to qualcosa?

«Credo di no. Anzi, ci tengo a dire che non hanno corso nessun rischio». Non hanno capito nemme-

no quando sono arrivate le forze dell’ordine? «Hanno aspettato che andassero tutti a casa».

E in questi giorni avete preso qualche prec auzione in più?

«Controllia­mo tutto prima di entrare, abbiamo anche parlato con i bambini di quello che potrebbero trovare per terra e con le parole giuste gli abbiamo spiegato di avvisare la maestra. Facile, facevamo già una cosa simile con il programma Fiutaperic­oli dell’Usl». Lei conosceva la storia di questo Erostrato?

«Si, qui da noi è un po’ che succedono delle cose. In verità più a Cesio che qui. Io spero che abbia avuto il suo momento di popolarità, che sia contento così. Ha fatto parlare di sé e magari si è preso la sua soddisfazi­one».

Rai, Canale 5, gi ornali , tutti qui in questi paesini della Pedemontan­a.

«So che dovete fare il vostro lavoro, ma spero che con oggi finisca tutto. Anche se ai bamb i n i n o n d i s t u r b a . S e n te ? Stanno giocando». (a.b.)

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(Zanfron) In cortile Il punto dove sono state trovate le caramelle «farcite» con gli spilli

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