Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Cinquemila foto di bimbi nudi e molestie: 5 anni al pedofilo
Il pm ne aveva chiesti più di 8. Avrebbe abusato della figlia di un amico
Ossessionato dalle foto di bambini svestiti, ne aveva memorizzate oltre cinquemila tra pc, tablet, cellulare e una scheda di memoria esterna. E ancora non gli bastavano. Il pedofilo vicentino, oggi 57 anni, ho voluto scattare lui alcune foto osè di minori, e senza troppi scrupoli in un’occasione ha preso come modella la figlia di un suo caro amico, approfittando della piccola, che all’epoca aveva sette anni, arrivando per due volte ad abusare di lei, continuando senza ritegno nonostante la bimba provasse dolore. Il tutto a pochi metri dal padre: anche il genitore era in casa ma era occupato con l’altro figlio e nella seconda occasione era crollato dal sonno dopo una notte di lavoro.
Ieri per quei fatti, avvenuti nell’Alto Vicentino nel settembre 2015, il 57enne (assistito dall’avvocato Giampietro Galstaldello) è stato condannato al termine del processo con rito abbreviato a cinque anni e quattro mesi di reclusione dal giudice di Venezia David Calabria. La pubblica accusa aveva chiesto una condanna a otto anni e mezzo. Il 57enne dovrà anche risarcire la piccola e i suoi genitori che si erano costituiti parte civile con l’avvocato Anna Sambugaro, con una provvisionale di 14mila euro. Il resto del danno verrà stabilito in sede civile. L’uomo, che vive di lavori saltuari, rispondeva dei due episodi di violenza sessuale sulla bimba e della detenzione di materiale pedopornografico (di qui la competenza trasferita da Vicenza a Venezia). «È vero, l’ho fotografata ma non l’ho toccata» ha dichiarato ieri il 57enne riferendosi alle venticinque foto che aveva scattato alla bimba nella seconda occasione. Peccato che lo inchiodino già le stesse foto, rinvenute sul suo smartphone il giorno dopo dai carabinieri di Schio: le pose in cui aveva costretto la piccola, le sue mani sul suo corpicino nudo, erano esaustive. Ad incastrarlo, confermando i contenuti degl i s ca t t i i l l e g a l i , a nche quanto aveva detto la bambina nel corso dell’audizione protetta: una descrizione accurata di quel set fotografico improvvisato, delle molestie sessuali subite, di quel dolore indotto alla quale non era riuscita a sottrarsi, nonostante chiedesse all’adulto di smetterla. Era stata proprio la vittima, una volta rimasta sola con il padre, a confessargli quanto il 57enne le aveva fatto. Il genitore, sconvolto, l’ha subito portata in ospedale – dove sono arrivate le conferme – e aveva presentato denuncia ai carabinieri, che si erano mossi subito con una perquisizione personale e domiciliare. Sequestrando al 57enne, oltre ai venticinque scatti sul cellulare, altre seicento fotografie di bimbi svestiti e in pose inequivocabili rinvenute nel pc di ca s a , i n un t a bl e t e i n una scheda di memoria. Ma stando agli accertamenti tecnici c’erano più di quattromila foto pedopornografiche in una scheda che aveva già cancellato.