Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ex popolari, estratti-conto da brivido: «Intesa rivuole i prestiti dai soci finanziati»

- Federico Nicoletti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ex popolari, Intesa manda estratti-conto da brivido ai soci finanziati. Il caso si sta aprendo in questi giorni, dopo la migrazione informatic­a che ha trasferito da dicembre 1,4 milioni di conti correnti di Bpvi e Veneto Banca sui computer di Intesa, e alla vigilia del passaggio dei crediti deteriorat­i dalle liquidazio­ni delle venete alla Sga, con l’inizio della gestione, atteso per l’inizio di febbraio, dopo il decreto del Tesoro. A sollevarlo è l’avvocato Sergio Calvet t i , t r a i pi ù at t i v i s ul fronte del tentativo di trovare una via d’uscita legale per risarcire i soci che hanno perso tutto con le azioni delle due popolari, e che ha accumulato 4.700 assistiti.

T u t t o q u e s t o me n t r e s i moltiplica­no i fronti aperti intorno alla liquidazio­ne delle venete. Da un lato il fronte caldo dei risarcimen­ti civili nei due processi penali, all’indomani della decisione del Gup di Roma di ammettere, saltando il divieto del decreto di liquidazio­ne, la chiamata di Intesa a rispondere dei danni. Ieri la richiesta per ottenere il bis è stata depositata a Vicenza nel processo Bpvi dall’avvo- cato Francesco Ternullo dell’associazio­ne «Noi che credevamo nella Bpvi». Nel frattempo, mentre i commissari liquidator­i di Bpvi hanno venduto Nem Sgr e arriva a dama la cessione di Bim, dopo che il Tar ha respinto il ricorso di Barents sulla vendita al fondo Attestor, la First Cisl si dice preoccupat­a per i 26 dipendenti di Claris, la società di leasing di Veneto Banca ancora in utile, rimasta sotto la liquidazio­ne, anche di fronte a «potenziali omissioni contributi­ve previdenzi­ali - sostiene Massimilia­no Paglini - e all’atteggiame­nto ostile e vessato- rio che il direttore generale Stefano Brunino ha messo in campo contro il sindacato».

In questo quadro in movimento, allo studio legale Calvetti di Treviso, come racconta lui stesso, si rifanno vivi i risparmiat­ori travolti dall’azzerament­o delle azioni. Di due categorie specifiche: i titolari di « baci a te » , i prest i t i per comprare - anche in parte - azioni; e chi, alla richiesta di vendere le azioni, si era visto opporre il no dalle banche, con la proposta alternativ­a di un prestito a tassi di favore, anche l’1%, in attesa di vendere. Solo Calvetti, tra le due banche, ne ha 5.100 con danni stimati in 600 milioni.

L’esito per le due categorie è diverso, come mostrano gli esempi di due estratti-conto. Me n t r e n e l p r i mo c a s o i l cliente, titolare di una «baciata» per 318 mila euro, considerat­a credito deteriorat­o e finito alle liquidazio­ni, riparte con il conto azzerato, il secondo riparte da un saldo iniziale negativo di quasi 90 mila euro. Niente estratti-conti «pazzi», dice il legale: «Intesa ha fatto una scelta precisa, lasciando a liquidazio­ni e Sga la scelta di come gestire le ‘baciate’ e provando a recuperare il secondo tipo di prestito, con l’evidenza di interessi di scoperto di conto corrente fino al 22%. Un atteggiame­nto che giudichiam­o intimidato­rio, verso contropart­i spesso deboli».

Calvetti per parte sua ha già scelto la linea: «Diffidiamo Intesa dall’esigere un credito frutto di una truffa che verrebbe continuata e minacciamo di rivolgerci alla Procura. Quei crediti erano anticipi su vendite azioni promesse in un secondo momento e mai avvenute, lasciando al socio, che ha perso tutto, il credito da

Calvetti Diffidiamo la banca dall’andare avanti Simonato Gestiremo i crediti secondo contratto

pagare. Intesa non può fingere di essere estranea». L’obiettivo è chiaro: «La restituzio­ne dei crediti alle liquidazio­ni. Vogliamo un duello ad armi pari». Per avere più spazio di trattativa: «Vogliamo arrivare a compensare - sostiene l’avvocato - la perdita delle azioni con il valore dell’anticipo dato sotto forma di prestito».

Per parte sua Intesa Sanpaolo replica, fornendo la sua linea sulla vicenda: «La banca continuerà a gestire i crediti come ha sempre fatto - sostiene Renzo Simonato, direttore r e g i o n a l e Ve n e t o , F r i u l i e Tre nt i no - g ua rda ndo a l l a strategia e alla capacità di sviluppo della clientela e in particolar­e delle aziende».

Sui dettagli operativi, Simonato aggiunge: «La maggior parte dei clienti delle ex ve n e t e è p a s s a t a a I n t e s a Sanpaolo: tutti quelli in bonis con i loro rapporti; quindi anche i cosiddetti finanziame­nti ‘baciati’. Sono rimasti alle liquidazio­ni, in quanto non compresi fra i rapporti ceduti, i finanziame­nti ‘baciati’ relativi a rapporti deteriorat­i. Tale ripartizio­ne è in linea con le previsioni normative». Per quanto riguarda invece i «finanziame­nti sostitutiv­i», Simonato afferma: «Sono e saranno gestiti da Intesa Sanpaolo nel rispetto delle prevision i co n t r a t t u a l i e te n e n d o conto della situazione dei singoli clienti».

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