Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Le Bcc di Trento tagliano i contributi Nuovo scontro in Federveneto
Quote d’iscrizione 2018 dimezzate: mancano 600 mila euro. Novella: «Un’offesa»
Archiviata la burrasca delle ex popolari venete, almeno nella sua fase acuta, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, accende i riflettori sul credito cooperativo. E il pesante avvertimento lanciato sabato da Verona potrebbe avere l’effetto di placare un po’ gli animi nel sistema Bcc della nostra regione. Nella contrapposizione fra gli istituti che hanno scelto l’uno o l’altro gruppo nazionale, Iccrea e Cassa centrale banca, per rispondere all’autoriforma del settore, che qui ha generato una spaccatura quasi simmetrica, insomma, dopo i richiami sui numeri di Ignazio Visco, sembra aprirsi uno spiraglio per un accomodamento delle maggiori ostilità.
Nelle Bcc, aveva detto Visco al Forex, «le misure adottate per fronteggiare il grave deterioramento della qualità dei prestiti sono state meno incisive dei quelle varate dalle altre banche». Con riferimento ai due gruppi, il governatore aveva anche ricordato che, prima di approvarne la costituzione, nei loro confronti la Bce effettuerà «un esercizio di approfondita valutazione dei bilanci. È necessario che le capogruppo predispongano adeguati piani di rafforzamento del capitale da attivare in caso di necessità».
Il quadro di riferimento è tutt’altro che da sottovalutare, dunque. Ma in Veneto cala in una situazione di contrasti nella Federazione veneta, dove, a fine 2018, potrebbe mancare un’entrata compresa fra i 600 e gli 800 mila euro. Ovvero la metà delle quote che le banche venete aderenti a Cassa centrale hanno deciso di non versare perché, sostengono, presto i servizi ancora oggi forniti dalla Federazione agli istituti regionali saranno sostituiti dalle prestazioni di cui invece si farà carico il gruppo trentino. Visto che le banche del sistema cooperativo hanno sempre corrisposto all’associazione una quota variabile proporzionale alla loro dimensione, perciò stimata oggi fra i 140 ed i 260 mila euro ciascuna, e che le Bcc che hanno scelto Trento sono 10 su 22, ecco che la stima è presto fatta. «Nessun problema operativo – assicura Ilario Novella, presidente della Federazione veneta, molto affine con il sistema Iccrea - Continueremo ad offrire i nostri servizi a tutti, comprese le banche del sistema Cassa centrale che li utilizzano a piene mani. Certo, sono molto amareggiato. Considero il gesto un’offesa».
Al tema sarà dedicata un’assemblea in Federazione, fissata per il 21 febbraio, pur se in casa Cassa centrale la posizione appare meno perentoria. «Abbiamo detto solo ‘per ora paghiamo il 50%’ - dicono – perché il 30 giugno faremo i conti sul tavolo della Federazione, sul cui futuro, peraltro, non c’è ancora chiarezza. Vedremo il quadro generale, se nel frattempo siano entrate risorse da cessione di quote di società cui partecipano banche dell’una e dell’altra squadra (Cesve e Neam) e ragioneremo sul rischio di pagare inutilmente servizi che anche Cassa centrale, dal 1. luglio, potrà erogare». Nel frattempo, comunque, pare siano in azione i pontieri. Non è escluso, azzardano i bene informati veneti di Cassa centrale, che entro poche settimane ad un accomodamento si possa giungere.
E in questo l’appello alla massima responsabilità di Visco giunge a proposito. Nonostante la solidità delle Bcc sia superiore alla media delle altre banche, «è vero – riconosce Novella – che vi sono fragilità di cui ci stiamo tuttavia già occupando. Nel valutare la copertura dei crediti deteriorati è necessario tener conto che quote importanti del credito gestito dalle Bcc è supportato da garanzie collaterali maggiori della media, e che gli accantonamenti non possono ridursi a semplici medie matematiche. Ogni banca ha un proprio portafoglio da approfondire e valutare, tenendo conto che nel credito cooperativo sono spesso portafogli molto frazionati, visto che si tratta prevalentemente di imprese e famiglie». Anche per gli esponenti del sistema trentino il governatore ragiona in senso generale in ambito italiano «mentre le Bcc si differenziano per andamenti pure entro uno stesso territorio omogeneo. Con le sue raccomandazioni è tempo di smontare la litigiosità».