Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il Vicenza perde 4 punti: è terzultimo
Ufficializzata l’annunciata penalizzazione per stipendi non pagati entro i termini
Attesa, è arrivata. Ieri mattina il tribunale federale ha comunicato al Vicenza calcio la penalizzazione per gli stipendi di settembre e ottobre non pagati entro i termini stabiliti. I biancorossi perdono così quattro punti e si ritrovano a quota 27 in classica, al terzultimo posto. Già annunciato il ricorso da parte della società di via Schio il ricorso. La situazione si fa comunque sempre più complicata per la squadra di nuovo allenata da Franco Lerda.
Non è una sorpresa perché era cosa attesa da tempo. Ma adesso c’è anche il timbro dell’ufficialità.
Il Tribunale federale ha comminato al Vicenza — per i mancati pagamenti dei calciatori, dipendenti e collaboratori pr i mesi di settembre ed ottobre in scadenza lo scorso 18 dicembre — quattro punti di penalizzazione, handicap che porta la squadra biancorossa a quota 27, ad una lunghezza dal Gubbio e in terzultima posizione con un punto sul Santarcangelo che sabato sarà di scena al Menti in quello che si annuncia un vero e proprio spareggio salvezza. Il Tribunale della Figc, sezione disciplinare, ha punito anche Marco Franchetto, all’epoca amministratore delegato dei biancorossi, con l’inibizione di quattro mesi. Ma il capogruppo di Pulitalia e Caffè Vero è ormai fuori dalla società di via Schio, per cui si tratta di un provvedimento di poco conto se lo si considera in relazione alle problematiche attuali del club.
L’attesa penalizzazione ha ovviamente peggiorato non poco la classifica del Vicenza, che per risalire la china ha deciso di richiamare Franco Lerda e il suo vice Giacomo Chini che già due volte durante la stagione erano stati vicini al ritorno sulla panchina biancorossa ma in entrambi i casi non se ne fece nulla. «Non mi è sembrato per nulla convinto», aveva detto nel novembre scorso l’allora amministratore pro tempore Francesco Pioppi, uomo di riferimento di Boreas Capital, ma questa volta il tecnico di Fossano ha accettato la richiesta avanzata dal curatore fallimentare Nerio De Bortoli, anche perché in caso di risposta negativa avrebbe perso i soldi del contratto che lo lega al club fino al 30 giugno. «Vengo per salvare il Vicenza e niente più — ha precisato Lerda — so bene che la stagione è stata molto travagliata e che il contesto è complicato ma la società ha chiamato e io ho risposto che sono pronto a mettermi al lavoro. L’obiettivo non è semplice ma nemmeno impossibile: la rosa è di valore per la categoria e, anche se non ho seguito le ultime partite del Vicenza, ho il vantaggio di conoscere bene l’ambiente. E questo è un elemento molto importante perché di tempo per rimettere in carreggiata la squadra ce n’è poco».
Contro il Santarcangelo che, per uno strano scherzo del destino, dopo il pareggio ottenuto contro il Fano ha esonerato Alberto Cavasin sostituendolo con Karel Zeman che arriva in gialloblù con il secondo Francesco Renzoni, Lerda probabilmente ripartirà dal 4-2-3-1, il modulo con cui è riuscito a salvare il Vicenza due stagioni fa subentrando allora a Pasquale Marino, che non era stato capace di ripetere la straordinaria stagione precedente che aveva visto la squadra biancorossa sfiorare la promozione in serie A, persa solo in semifinale playoff contro il Pescara. Il presente racconta adesso di una società fallita e in esercizio provvisorio, cha ha affrontato numerose difficoltà e che sta lottando per arrivare ai primi giorni di maggio all’asta pubblica, che potrebbe portare nella stanza del comando in via Schio una proprietà nuova che inizi una svolta positiva dopo un lunghissimo periodo ricco quasi solo di delusioni e stagioni negative.
Per poter sperare che questo accada è necessario che il Vicenza mantenga la categoria, perché se si dovesse retrocedere in serie D è molto probabile che nessuno si presenterebbe all’asta e che le chiavi del club verrebbero consegnate al sindaco.