Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La Fondazione Roi rimanda (ancora) la modifica dello statuto
Si è parlato di numeri, di conti, pure di qualche evento pubblico, ma non di statuto. E dunque, le nuove norme che dovranno dare un futuro alla Fondazione Roi dovranno aspettare. Ieri e si è tenuto il consiglio di amministrazione dell’ente presieduto da Ilvo Diamanti, che ha affrontato le questioni di ordinaria amministrazione rimaste in sospeso dall’ultima seduta, datata 1 febbraio, più altri temi. Secondo indiscrezioni, l’ente starebbe per organizzare alcuni eventi a Palazzo Chiericati, per fare il punto sulle donazioni e sui finanziamenti erogati nei confronti della sede museale vicentina. Inoltre il cda avrebbe già delineato il bilancio consuntivo 2017, con tutta probabilità l’ultimo dell’era Diamanti: con quel documento, che dovrà essere inviato alla Regione entro il 30 aprile, scade infatti il mandato del cda attuale. E da quel momento si apre però una nuova partita, ovvero quella della nomina dei vertici della Roi, per la quale entra in gioco la revisione dello statuto di cui ieri non si è accennato e che sarà al centro della nuova seduta convocata per le prossime settimane. La questione non è lana caprina ma sostanza: il documento attuale prevede che sui 7 componenti del cda ben 3 siano nominati dalla Banca popolare di Vicenza, i quali a loro volta possono cooptarne altri 3, a cui si aggiunge il direttore scientifico di Palazzo Chiericati, membro di diritto. Il punto è che l’istituto di credito non esiste più, è stato liquidato a favore di Banca Intesa e dunque va definito chi, ora, ha potere di nominare i vertici. La linea del cda sarebbe quella di trovare 3 enti diversi, a cui affidare la nomina di un componente ciascuno. Finora sono stati individuati l’Accademia olimpica e la Diocesi, ma alla prossima seduta spetterà il compito di chiudere il cerchio e definire, per filo e per segno, le nuove norme.