Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Ponte, lavori fermi per valutazioni» La Vardanega risponde al Comune
Lettera della ditta: «Se si chiederà la risoluzione del contratto pronti ad opporci»
«Non è possibile aggiornare il cronoprogramma BASSANO in modo dettagliato fino a quando non sarà definito se la spalla sinistra su cui poggia il ponte sarà o meno disponibile e per quali tipi di lavorazione… L’ipotetica e non auspicabile risoluzione del contratto non sarà accettata da questa impresa che si rivolgerà ad ogni sede competente per il riconoscimento delle proprie ragioni e si opporrà a qualsiasi forzatura delle normative vigenti».
È uno dei passi centrali della risposta della Vardanega (dello scorso 14 aprile) alla lettera inviata dalla direzione dei lavori del progetto di restauro del monumento (del 30 marzo) in cui la sollecitava chiarimenti e a presentare la documentazione relativa alla pianificazione dell’intervento, con le modalità di esecuzione, contestando il ritardo accumulato sulla tabella di marcia.Torna teso il rapporto tra il gruppo di tecnici comunali e la ditta trevigiana. E come un anno fa, si palesa nuovamente lo spettro della risoluzione del contratto.
Nella risposta, la Vardanega spiega che i lavori al momento non possono procedere perché sono «in corso delle valutazioni di compatibilità delle strutture murarie della spalla» (Nardini ndr) e nell’attesa «non è possibile svolgere altre attività propedeutiche, come la posa della trave bailey, il consolidamento della spalla stessa, l’esecuzione dei tiranti di progetto».
Al centro del botta e risposta cartaceo, anche il puntellamento delle prime due stilate a est di cui i tecnici chiedono conto («quell’opera ostacola la realizzazione del progetto» si legga nella lettera della direzione lavori). L’impresa replica che «si tratta di un’opera provvisionale, revisionata e completata su indicazione del direttore operativo e ad oggi non è mai stato emesso alcun ordine di servizio da parte della direzione lavori per la sua rimozione».
La ditta assicura inoltre totale disponibilità nel risolvere i problemi e non rileva alcuna inadempienza nel proprio operare. «Certi che l’amministrazione non intenda procedere con la risoluzione del contratto - scrive ancora Vardanega - si evidenzia la delicatezza del momento dal punto di vista cantieristico».
E ricorda che a breve, per motivi di sicurezza, dovrà rimuovere le due ture parallele al ponte, «un’improvvisa risoluzione contrattuale significherebbe un’immediata sospensione dei lavori con rischi per il ponte che sarebbero da ricondurre all’amministrazione».
Secondo il consigliere di opposizione Andrea Zonta, la situazione è molto delicata. «Da una parte l’amministrazione deve mettere la ditta nelle condizioni di poter lavorare - osserva - e, nel caso in cui emergessero dei problemi, affrontare una variante utilizzando le somme accantonate con il ribasso d’asta». Sulla possibile risoluzione del contratto, l’esponente della civica «Bassano conGiunta» si dimostra scettico. «Prima di aprire un contenzioso con l’impresa bisognerebbe capire i motivi di questo stallo - riferisce - su cui poi valutare se vi siano fondate ragioni giuridiche per procedere».
Per Roberto Marin della civica «Impegno per Bassano» il problema di fondo nasce dalla scelta progettuale, cui è seguita una «direzione politica». Intanto, sabato mattina per la prima volta, consiglieri di maggioranza e minoranza visiteranno il cantiere assieme agli assessori.